Avezzano. Il pronto soccorso è diventata una stazione Termini, dove la notte c’ è il dormitorio per la gente senza fissa dimora e che intralciano continuamente il lavoro del personale occupando barelle, chiedono continuamente da mangiare e da bere. E’ questa la denuncia degli utenti, ma anche dei dipendenti, che si tritrovano sempre più spesso davanti a situazioni insostenibili. “Il pronto soccorso non è un reparto dove c’è vitto e siamo costretti per opere pie a comprare da mangiare a spese nostre a queste persone, altrimenti ci minacciano”. Spiegano i dipendenti. In più si richiede continuamente l’ intervento dei vigilantes, 112 e 113 perché creano interruzione di pubblico servizio. Non c’ è ausilio dei servizi sociali e dei servizi psichiatrici, perché ad Avezzano funzionano dalle 8 alle 16. In più spesso non ci sono posti letto e il personale è continuamente sotto stress.
Questa gente prima dormiva alla stazione, ma ora che sono stati messi i cancelli e non sapendo dove andare, soggiornano al pronto soccorso. “L’ospedale ha H di Ospedale non di Hotel”, protestano, “i servizi sociali sia di giorno che di notte non funzionano! E quindi vorremmo sapere a chi dobbiamo demandare queste persone spesso italiane..che hanno fame e sono senza fissa dimora..con varie patologie.. infettive..
Come si nota gli stranieri vengono super alloggiati… e gli altri poveracci vengono in pronto soccorso. Per non parlare sempre della mancanza dei posti letto e che la gente purtroppo soggiorna nelle sale, in attesa sempre di un posto per ore, ai quali non si può garantire l’ assistenza, vuoi cambiare un pannolone e altro (da bere e da mangiare), visto che non c’ è più una cucina e tanto meno per noi operatori di pronto soccorso (addirittura stiamo aspettando che arrivi un frigorifero per il personale dove poter mettere da mangiare e da bere, acqua in fresco). Visti l’ estate e i ritmi frenetici, non abbiamo neanche la possibilità di usufruire del servizio mensa…). Addirittura annullata anche la nostra dignità. L’ etica professionale ci porta a dare da mangiare agli affamati e da bere a gli assetati, ma anche i nostri diritti sono annullati”. (e.c.)