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L’orso marsicano non è pericoloso per l’uomo, ecco i consigli del WWF in caso di incontro ravvicinato

Giulia Antenucci di Giulia Antenucci
5 Luglio 2019
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Orso marsicano - Foto Sefora Inzaghi - WWF

Orso marsicano - Foto Sefora Inzaghi - WWF

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L’Aquila. I recenti frequenti avvistamenti di un giovane orso nel territorio, compreso il perimetro urbano, di Anversa degli Abruzzi hanno generato una certa agitazione e qualche ingiustificato allarmismo.

L’orso marsicano, per quanto poderoso, è un animale tranquillo che teme l’uomo e ne sta lontano. Non si sono infatti mai verificati, né in tempi recenti né nel passato, casi di aggressione. Del resto la presenza di orsi nel territorio dell’Oasi WWF e Riserva naturale regionale “Gole del Sagittario” è nota già da alcuni anni e la convivenza non ha mai creato problemi se non all’orso, filmato e inseguito più volte di notte da automobilisti che per caso lo incontrano. Si tratta di comportamenti assolutamente da evitare che possono mettere a rischio la vita di uno degli ultimi esemplari di orso bruno marsicano rimasti e che rischiano di creare problemi anche alle persone.

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“Lo ribadiamo ancora una volta: l’orso marsicano non è pericoloso per l’uomo”, spiega Dante Caserta, vicepresidente del WWF Italia, “si deve però sempre ricordare che si ha a che fare con un animale di grossa taglia che non deve sentirsi minacciato. La presenza di fauna di assoluto rilievo come orsi, aquile, lupi o cervi è molto importante: può costituire un’attrattiva turistica anche perché è la prova di un territorio sano e di un ambiente ben tenuto. Al tempo stesso però ci carica tutti di una responsabilità: facilitare la convivenza tra le attività umane e la presenza di questi animali. La cosa è possibile, basta seguire alcune semplici regole e adottare comportamenti attenti ai luoghi in cui ci si trova”.
“Prevenzione, sorveglianza, informazione e supporto ai residenti: ci muoviamo su un percorso ben definito che quando viene applicato garantisce una tranquilla convivenza”, aggiunge Sefora Inzaghi, direttrice dell’Oasi, “la conferma della presenza di un animale così importante nella nostra area protetta ci riempie d’orgoglio e ci spinge a lavorare sempre di più per la tutela di questi luoghi e per la loro valorizzazione. Ma chiediamo l’aiuto di tutti: l’incontro con un orso è sempre emozionante, ma non dobbiamo dimenticare che abbiamo una responsabilità verso questo animale e che l’obiettivo di tutela e conservazione è una priorità che ci deve vedere pronti a collaborare”.
In Abruzzo è possibile imbattersi in un orso e l’evento ha spesso enorme risalto sui mass media e sul web. L’orso marsicano (Ursus arctos marsicanus Altobello, 1921), sottospecie unica al mondo e preziosissima per la biodiversità, sopravvive soltanto con una cinquantina di individui concentrati prevalentemente in Abruzzo (e in piccola parte in Lazio, Molise e Marche). Un numero molto basso che porta la sottospecie sull’orlo dell’estinzione e rende necessarie eccezionali misure di protezione. Ciò nonostante la possibilità di un incontro ravvicinato è tutt’altro che remota visto che una femmina d’orso, per trovare le risorse necessarie a vivere, copre un’area ampia fino a 140 kmq mentre i maschi arrivano addirittura fino a 300 kmq. Questo vagare rende probabili occasionali incontri con l’uomo soprattutto durante l’estate e l’autunno, quando il plantigrado è alla costante ricerca di cibo (periodo di iperfagia) per prepararsi ad affrontare il letargo invernale. L’habitat dell’orso in Appennino è infatti quello montano, dove dominano bosco ampio d’alto fusto, radure e praterie, e sono presenti cavità dove svernare e riprodursi. In questo stesso ambiente si snoda una più o meno fitta rete di sentieri escursionistici, piste forestali e mulattiere percorse sia da turisti che da gente che lavora in quegli ambienti.
La tranquilla compresenza di uomini e orsi è tuttavia senz’altro possibile: basta avere alcune informazioni di base e rispettare poche e semplici regole. Ecco tutte le cose da sapere: l’orso naturalmente teme l’uomo e se ne mantiene a distanza, ad oggi non è noto infatti alcun caso di aggressione all’uomo da parte di un orso marsicano. Incontri ravvicinati sono stati più volte documentati, ma non sono mai state raccolte evidenze o atteggiamenti di aggressione. Un orso che si solleva sulle zampe posteriori non vuole minacciare ma sta semplicemente valutando la situazione. Gli orsi non hanno un’ottima vista, ma sanno arrampicarsi sugli alberi e corrono veloci quanto un cavallo.  Come accade per tutti gli animali selvatici, certe situazioni possono essere più pericolose di altre perché stimolano l’istinto di difesa. In particolare:
    1. una femmina d’orso insieme ai suoi piccoli fa il possibile per difenderli da un potenziale pericolo;
    2. un orso che si sta nutrendo può anche cercare di difendere il suo pasto;
    3. un orso ferito è più pericoloso;
    4. un orso che si sente minacciato da un cane può diventare pericoloso.

Eccezionalmente un orso potrebbe simulare un attacco, ma senza entrare in contatto fisico, solo per spaventare e farci allontanare: è una possibile normale reazione di fronte a una presenza non gradita. Può capitare che vi siano orsi che per varie ragioni frequentano ambienti di vita e di lavoro dell’uomo. In questo caso non è improbabile che qualche orso diventi un osservato speciale, per danni o preoccupazioni che può generare a carico di una comunità. La gestione di simili situazioni fa capo al Parco con il coinvolgimento dei residenti e di esperti. È bene che frequentatori occasionali si affidino alle raccomandazioni date volta per volta in questi casi dalle autorità competenti.

Cose da fare (e da non fare):
  1. Se volete evitare di incontrare un orso sul vostro cammino, è sufficiente parlare o produrre rumori in modo che l’animale percepisca la vostra presenza con largo anticipo e si allontani.
  2. Se avete la fortuna di intravedere l’orso in lontananza, arrestatevi e rimanete fermi ad osservarlo. Non avvicinatevi mai a meno di 100 metri di distanza. Se lo incontrate mentre siete in auto su una strada asfaltata fermatevi e dategli il tempo di allontanarsi senza inseguirlo con i fari accessi.
  3. In particolare non avvicinatevi mai a cuccioli di orso, ma anzi allontanatevene subito perché la loro madre dovrebbe essere vicina e può reagire se immagina i suoi piccoli in pericolo, come farebbe qualsiasi madre anche della nostra specie.
  4. Non avvicinatevi mai a una tana di orso e tantomeno tentate di entrarvi.
  5. Se vi doveste imbattere improvvisamente in un orso a distanza ridotta, mantenete la calma e non urlate, ma parlate per farvi individuare. Se l’orso rimane fermo, allontanatevi con calma, indietreggiando o muovendovi lateralmente. Se l’orso dovesse seguirvi, fermatevi e mantenete la vostra posizione. Non lanciate contro l’animale pietre o bastoni, non scappate di corsa e non arrampicatevi su un albero.
  6. È molto improbabile che l’orso vi attacchi ma se nonostante tutto dovesse farlo, mantenete la calma e rimanete immobili: con grande probabilità l’orso si fermerà vicino a voi senza alcun contatto fisico. Se l’attacco dovesse arrivare al contatto, distendetevi a terra a faccia in giù, coprendovi il collo con le mani. Rialzatevi solo quando l’orso non sarà più nei paraggi e segnalate l’accaduto al Parco e ai Carabinieri-Forestali.
  7. Se passeggiate con il vostro cane nell’habitat del plantigrado, tenetelo al guinzaglio per evitare che si avvicini a un orso, disturbandolo o attaccandolo, ma anche che lo conduca verso di voi se dovesse tornare indietro in cerca di protezione.
  8. Non date mai da mangiare ad animali selvatici e non abbandonate mai cibo e altri rifiuti organici nel bosco e nelle sue vicinanze, né nei pressi di rifugi. Tutti i rifiuti devono essere riportati a casa, oppure depositati in bidoni della spazzatura non accessibili alla fauna. È molto importante che gli orsi non associno fonti alimentari con la presenza umana, perché questo accentuerebbe i motivi di contatto.
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