“Il Parco D’Abruzzo adotti l’orso M49”. Questa la proposta avanzata dal presidente della Comunità Montana Peligna, Eustachio Gentile, che ha aperto la strada ad accogliere nelle montagne abruzzesi l’orso bruno fuggito dal centro faunistico del Casteller, dove era circondato da un recinto elettrificato. Dell’orso bruno M49 non si hanno tracce ormai da due giorni, l’ ultima foto è stata scattata ieri mattina alle 9,20 ma la caccia all’animale ancora continua nei boschi trentini. Mentre continuano le ricerche dell’animale il Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise ha avanzato la proposta di adottare l’orso M49 che ora si trova sotto l’occhio dei bracconieri.
“In questo modo salveremo la vita all’animale seppur garantendogliela in cattività- afferma Gentile – A mio modesto parere, meglio una buona vita in cattività che una brutale soppressione a colpi di fucile”.Ad abbracciare questa idea anche il ministro dell’ambiente Sergio Costa, contrario alla soppressione dell’animale. “A questo punto mi pare opportuno ricordare che codesto ente ha già salvato, qualche anno fa, la vita a ben tre orsi che languivano in una prigione dell’Albania facendoli trasferire in Italia, in ogni caso mobilitiamoci anche con iniziative diverse pur di salvare la vita ad un orso la cui soppressione sarebbe considerata addirittura giusta anche da una recente sentenza della Corte Costituzionale”. Invitiamo il presidente della Provincia di Trento, che prima di voler impartire l’ordine della soppressione dell’animale, attenda le auspicabili e, speriamo, positive decisioni che l’Ente Parco nazionale nalm vorrà adottare”. ha concluso il Ministro.
La risposta dal Trentino è stata tempestiva. “L’orso M49 è pericoloso: non lo ha stabilito né la Giunta Fugatti né la politica e la sua ricattura è un atto dovuto e di responsabilità da parte della Provincia autonoma di Trento per tutelare la sicurezza delle persone”. Ha affermato il consigliere provinciale della Lega Roberto Paccher.