Massa d’Albe. Con le feste a ridosso del Ferragosto a Forme, la frazione di Massa d’Albe, oltre a centinaia di turisti è arrivato anche l’orso! Un esemplare di cui ancora non si conosce l’identità, è stato segnalato nel piccolo e incantato borgo, ai piedi del Monte Velino.
L’orso è stato visto di notte entrare nelle stalle che si trovano non lontano dalla località che ospita il rifugio Casale da Monte.
Sono zone in cui ancora la natura è selvaggia e incontaminata però l’animale si è avvicinato alle abitazioni.
A quanto pare, le incursioni in cui ha fatto razzia di polli e altri animali, sono state due, in due serate diverse. Non distante dai luoghi frequentati dall’animale, anche un noto fontanile, in cui si abbeverano cavalli e mucche.
Sono diversi gli allevatori nella frazione e non a tutti è stata gradita la visita.
Della presenza del plantigrado sono stati informati i vertici del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, tanto che sono arrivati i guardiaparco, anche se lontani dal luogo di competenza. Il territorio di Massa d’Albe ha una parte che rientra nella Riserva naturale Monte Velino, in cui operano anche i carabinieri di uno specifico reparto Biodiversità e una parte che rientra invece nella gestione del Parco naturale regionale Sirente Velino.
Sta di fatto, che stavolta a dissuadere l’orso da altre razzie, siano stati i fuochi d’artificio della festa, che lo hanno letteralmente messo in fuga. D’altronde, l’animale è attirato solo dal cibo facile, che sa bene di trovare in stalle e rimesse. Ma non da umani e rumorose feste di paese.
Ora l’unica speranza è che stavolta gli abitanti del paese siano pronti a convivere con la presenza dell’orso e a non fargli del male. Come purtroppo, invece, è accaduto a San Benedetto dei Marsi, zona fuori parco nazionale e altre zone protette, in cui un macellaio ha sparato e ucciso Amarena mentre aveva al seguito due suoi cuccioli.
Non è la prima volta che nell’area del Monte Velino viene avvistato un orso. Anche il Parco Sirente Velino ha attenzionato più volte la sua presenza, tanto che proprio il Parco ha da poco cambiato il proprio logo, inserendo nello stemma ufficiale l’impronta di un orso.