Oricola – Approda alla Rai nazionale la vicenda dell’oro di Oricola, di cui ne venne ufficialmente denunciata la scomparsa il 27 dicembre 2014. Diversi cittadini di Oricola, ebbero a presentare una denuncia querela nei confronti dell’allora parroco Don Andrea De Foglio, che fece ingresso in Oricola nel 2011. Gli stessi concittadini, in forza di una documentazione, testimonianze ebbero a riferire all’autorità giudiziaria fatti e circostanza attribuibili al religioso relativamente alla scomparsa di preziosi in oro di proprietà della comunità parrocchiale. Una vicenda, che all’epoca suscitò una certa apprensione in ambito ecclesiastico e tra i fedeli stessi. A distanza di cinque anni, è arrivata dunque la decisione del GIP di rinviare a giudizio l’allora parroco per i reati a lui ascrivibili. Successivamente a ciò nel febbraio 2015 un altra denuncia venne presentata a carico del religioso sempre da altri cittadini oricolani relativamente ad un presunto bonifico falso. Il Pm Maurizio Maria Cerrato ha dunque ravvisato la sussistenza del reato 646, 61 n. 9 e 7 c.p.
E dunque la vicenda, ha incuriosito i media nazionali che hanno organizzato un tour di interviste nella realtà oricolana, e dove sarebbe stata organizzata anche una diretta alle ore 17.00 da Rai Uno. La troupe dovrebbe arrivare ad Oricola già domani mattina e fino ad arrivare alla trasmissione. Si cercherà di capire meglio il pensiero dei cittadini che hanno trovato soddisfazione con questo rinvio a giudizio dopo cinque anni.
“Una giustizia sulla quale abbiamo sempre creduto – affermano alcuni oricolani – oltre a quella dei Tribunali c’è quella Divina, perchè l’accaduto non trova alcuna giustificazione. Non avremmo mai pensato di accusare qualcuno specialmente un parroco, se non avessimo avuto le fondate ragioni. Il rinvio a giudizio testimonia che non eravamo pazzi e soprattutto grazie anche all’avvocato Carla Vicini che ci ha seguito credendo nei valori che difendiamo. L’oro di Oricola è una parte della nostra storia, delle nostre generazioni, di fede, speranza, un bene che non ha solo un valore economico ma morale e che ora speriamo nel processo trovi giustizia definitiva”.