A qualche giorno dalle dimissioni del sindaco di Cappadocia e a quelle dei consiglieri comunali di maggioranza, Lorenzin rompe il silenzio e spiega ai cittadini la sua posizione.
Come raccontato da MarsicaLive, dopo le sue dimissioni, tre consiglieri di maggioranza, insieme a quelli di opposizione, avevano presentato una mozione di sfiducia che ha di fatto messo fine all’amministrazione Lorenzin.
“Ho alle spalle due anni di amministrazione”, spiega Lorenzo Lorenzin, “durante i quali, oltre a lasciare i conti dell’Ente più che in ordine, ho attuato, insieme alla mia squadra, il 70% del programma che avevamo presentato alle ultime elezioni, tra cui spicca, per importanza e mi preme sottolinearla, “la riapertura delle piste da sci a Camporotondo, con, in parallelo, l’accantonamento di un piccolo tesoretto lasciato nelle casse comunali per la gestione anche negli anni prossimi”.
“Di fronte alle mie dimissioni da sindaco presentate lo scorso 25 aprile”, precisa l’ex primo cittadino di Cappadocia, “dopo che il consigliere Agostini mi ha comunicato di volermi negare l’appoggio, come si possono giustificare le dimissioni presentate, insieme all’opposizione, da 3 consiglieri di maggioranza? Quest’ultime, a mio avviso, rappresentano un atto politico sconsiderato e irresponsabile, con una mancanza di rispetto delle istituzioni pubbliche, degno di persone che si comportano in maniera, consentitemi le parole forti, “politicamente criminale“: persone che sono state nelle mia maggioranza per quasi tutto il tempo e che vi descrivo in poche, semplici parole”.
“Eleonora Pensa”, sottolinea Lorenzin, “non contenta di essere stata nominata assessore al posto di un consigliere della frazione di Verrecchie, ha tentato dopo nemmeno 1 mese di mettersi al posto del vice-sindaco, che negli accordi politici spettava a Cappadocia. Fallito questo tentativo si è dimessa senza dare spiegazioni a nessuno e soprattutto senza firmare l’atto con cui la mia Giunta ha riaperto le piste da sci a Camporotondo, dimostrandosi in tal modo contraria allo sviluppo turistico del comprensorio”.
“Nonostante sia stato immediatamente scaricato dal suo elettorato”, continua Lorenzin, “l’ex consigliere di maggioranza Leonardo Sterpetti ha trovato in me baluardo a difesa di un’accordo politico fatto in campagna elettorale che ho mantenuto fino all’ultimo nonostante lo stesso avesse grandi problemi di rapporti interpersonali con tutti i consiglieri e un atteggiamento nei confronti di quest’ultimi e dei dipendenti di superiorità e saccenza senza sostanza. Questa mia lealtà nei suoi confronti è stata ripagata facendosi promotore del sopracitato atto politico delle dimissioni”.
“Paolo Agostini invece”, prosegue l’ex sindaco, “persona con alle spalle cambi di casacca celebri – da Coletta a Murzilli; da Murzilli a Lilli; da Lilli a Lorenzin-, è stato fautore e primo firmatario della sfiducia al vicesindaco Sterpetti e firmatario anche di altri attacchi, risultanti da atti scritti, nei confronti dello stesso vicesindaco, del quale aspirava in ogni modo e con ogni mezzo a prendere il posto”.
“Non essendoci riuscito”, spiega Lorenzin, “perché, essendo il sindaco espressione della frazione di Petrella, il gruppo di maggioranza ritenne che il vicesindaco spettasse alla frazione di Verrecchie, ha compiuto un vero e proprio tradimento politico alleandosi con la Pensa e Sterpetti contro il sindaco. Morale di questa squallida storia? Pensa e Agostini vogliono prendere il posto del vicesindaco Sterpetti, ma, avendo fallito l’obiettivo, si alleano con quest’ultimo contro il sindaco”.
“Posso dire che questo Comune ce l’ho nel cuore”, conclude l’ex sindaco Lorenzin, “e dico alle persone di buona volontà di non lasciarlo in mano a persone come quelle prima descritte, le quali non sono all’altezza ne morale ne professionale di gestire questo meraviglioso Ente”.