Avezzano. E se il jazz fosse lo stile di musica adatto a omaggiare il cinema del grande Sergio Leone? Questa è la considerazione che ha spinto Mauro Campobasso e Mauro Manzoni a reinterpretare, in chiave jazz appunto, le colonne sonore dei film che hanno reso celebre il regista romano. Scelta coraggiosa, dunque, non solo perché il sound proposto si distacca nettamente da quello presente su pellicola, ma anche, e soprattutto, perché il confronto con la classe divina del maestro Morricone, storico e fedele collaboratore di Leone, scoraggerebbe chiunque. “Duck You, sucker / Giù la testa”, questo il titolo del progetto portato in scena dai due musicisti, ripercorre principalmente le tappe salienti della “trilogia del tempo” (C’era una volta il West, Giù la testa, C’era una volta in America, ndr) e della “trilogia del dollaro” (Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto, il cattivo).
Ad accompagnare il duo Manzoni – Campobasso sul palco del Teatro dei Marsi di Avezzano, troviamo Stefano Dallaporta al contrabasso e basso elettrico, Walter Paoli alla batteria e Giuliana Schiavone e Federica Orlandini ai cori, autori di una prestazione impeccabile, fortemente evocativa e di grande intensità. Per tutta la durata dello spettacolo, poco meno di due ore, si succedono le sequenze di alcuni film del grande regista italiano e, inevitabilmente, man mano che scorrono i volti di James Coburn, Clint Eastwood e Rod Steiger, un pizzico di nostalgia invade i presenti in sala che, calati perfettamente nelle atmosfere e nelle suggestioni del momento, si abbandonano a ricordi e sinceri applausi. Sergio Leone era solito affermare: “Il cinema deve essere spettacolo, è questo che il pubblico vuole. E per me lo spettacolo più bello è quello del mito. Il cinema è mito”. Di questo show, ne siamo certi, ne sarebbe fiero. Federico Falcone