Avezzano. Lockdown da incubo tra le pareti domestiche. Veniva infatti minacciata con un coltello, colpita alla testa con un oggetto di metallo e aggredita tra le pareti domestiche. E’ quanto denunciato da una ragazza di origini cubane, 37 anni, nel periodo di quarantena forzata imposta a causa dell’emergenza epidemiologia da covid19. Ha accusato il compagno di una serie di maltrattamenti avvenuti in casa.
L’uomo, M.L., 47 anni, di Celano, dovrà presentarsi davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Avezzano il 20 ottobre prossimo.
Deve rispondere dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni e minacce.
I fatti risalgono ai primi giorni di aprile quando, secondo la denuncia della donna, l’uomo avrebbe cominciato a minacciarla e a picchiarla anche per i motivi banali, “nel totale disprezzo per le esigenze morali e materiali della donna”.
In una occasione, secondo il racconto della compagna, il marsicano l’avrebbe colpita con pugni e calci mentre era a terra causandogli delle ferite, fino a mandarla all’ospedale dove i medici hanno riscontrato lesioni guaribili in dieci giorni.
Ne avrebbe inoltre puntato un coltello contro minacciandola con frasi del tipo: “io ti scanno, stai attenta che sono pericoloso”.
Tutto ciò sarebbe avvenuto, secondo la denuncia della donna cubana, anche per motivi molto banali.
vediti si trasformavano in vere e proprie minacce e aggressioni fisiche.
La donna ha così denunciato il compagno e la procura ha avviato un’indagine coordinata dal pubblico ministero Maurizio Maria Cerrato.
Il sostituto procuratore ha chiesto così il rinvio a giudizio è l’udienza si terrà il 20 ottobre prossimo davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Avezzano, Maria Proia.
L’importante è difeso dall’avvocato Domenico Quadrato mentre la parte offesa e assistita dai legali Luca e Pasquale Motta.