Avezzano. Era stato ospite del Caffè Letterario di Avezzano all’inizio del progetto che lo vede protagonista e ora, dopo aver girato tutta l’Italia con la sua macchina da scrivere, Walter Lazzarin torna da Vieniviaconme, domani alle 18. Ci presenterà il suo ultimo libro “Ventuno vicende vagamente vergognose” e ci racconterà di come si è evoluto il suo ambizioso viaggio “letterario”. Ingresso libero. Walter Lazzarin, nato a Padova nel 1982 è laureato in Economia aziendale e in Filosofia. Insegnante precario di Filosofia e Storia, da ottobre 2015 decide di rincorrere un sogno, un’utopia secondo alcuni: girare per le strade e le piazze d’Italia per promuovere i suoi libri. L’idea non è solo di farsi conoscere come autore: vorrei riavvicinare le persone alla narrativa. Nel 2011 ha esordito col romanzo A volte un bacio, l’anno dopo pubblica 21 Lettere d’amore; entrambi editi dal Foglio Letterario. Nel 2012 vince il secondo premio nel concorso internazionale Lettera d’amore e nel 2013 è finalista del concorso Storie fantastiche e nel 2014 vince il contest Intervista con il padre, a cura di Leconte Editore. Nel 2015 pubblica il romanzo Il drago non si droga e inizia a giocare nella Nazionale Scrittori. Da settembre 2016 partecipa alla trasmissione Dribbling, in onda ogni sabato su Rai 2. Del 2017 è Ventuno vicende vagamente vergognose, raccolta di tautogrammi edita da CasaSirio.
Walter Lazzarin scrive per CasaSirio Ventuno vicende vagamente vergognose, ventuno testi semplicemente deliziosi, che spalancano una finestra sulle infinite possibilità della lingua, che parlano di Aristotele, Alessandro Magno, Bukowski, Cesare, Cleopatra, Dylan Dog, Einstein, Flora, Giuditta, Harry Potter, Isotta, Lolita, Marilyn Monroe, Nausicaa, Ottavia, Ottaviano, Peppa Pig, Pedro Pony, Riccardo Cuor di Leone, Socrate, Santippe, Tommaso d’Aquino, l’Ursula della Sirenetta disneyana e tanti altri, sono geniali, si leggono in un baleno e divertono tantissimo, anche grazie a un corredo di bellissime illustrazioni, firmate da Chiara Mazzotta, e alle digressioni che l’autore si concede, e che catapultano il lettore nel suo mondo. Di rara grazia.