Avezzano. Lo accusarono di omofobia su Facebook dopo una lite al pub, ora quattro giovani sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di diffamazione mediante l’utilizzo dei social network. I fatti avvennero in pieno centro a Tagliacozzo e dopo le indagini e le denunce, quattro giovani, tre di Tagliacozzo e una di Roma, avrebbero offeso la reputazione di un tagliacozzano, anche lui di Tagliacozzo. Subito dopo quei fatti, lo avevano accusato su Facebook di aver messo le mani addosso a due dei giovani ora indagati per di diffamazione, mandandoli al pronto soccorso. Sarebbe inoltre stato offeso, sempre sul social network con gli epiteti di “lurido schifoso” e “bestia”. Sarebbe poi stato accusato di “omofobia” con l’aggravante per due di loro di aver attribuito al giovane un determinato episodio. Sono accusati anche di minaccia perché uno dei quattro avrebbe affermato”tanto so dove abiti”, mentre un altro avrebbe scritto “prega dio che non t’incontro per la strada perché ti do fuoco con la benzina. I fatti che hanno portato poi alla vicenda giudiziaria risalgono alla fine di marzo dello scorso anno.
Due dei giovani accusati erano finiti al pronto soccorso per le lesioni riportate. La vicenda acquisì subito una connotazione omofoba soprattutto alla luce di una diatriba, che però non si capisce bene chi coinvolse, e che avrebbe accompagnato o preceduto la presunta colluttazione. Una ipotesi ancora da verificare nell’indagine, coordinata dal procuratore della Repubblica di Avezzano Andrea Padalino. La lite, sempre secondo le indagini ancora in corso, pare avessero riguardato questioni e insulti omofobi. Il giovane preso di mira da insulti e da pugni, di 27 anni, dopo le prime cure ricevute al pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano, era stato dimesso con una prognosi di otto giorni con lesioni al volto e alla testa. Era in compagnia di una sua amica, di 26 anni, che invece era stata dimessa con una prognosi di sei giorni, a seguito della presunta violenza subita. Ora la traiettoria dell’indagine, però, si è ribaltata e si è spostata sulla presunta diffamazione proprio nei confronti del giovane che era stato all’inizio accusato di omofobia ma che, a quanto pare, non fu mai denunciato.