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Lione si veste di luce

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
21 Novembre 2010
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Dall’8 all’11 dicembre, per quattro notti, il capoluogo della regione Rodano-Alpi diventa la capitale dei creatori degli immaginari urbani con la Fete de Lumières. Monumenti storici che prendono vita, piazze e facciate degli edifici che diventano teatro di spettacoli affascinanti. E poi le rive di Soana e Rodano che si trasformano in percorsi incantati mentre le pendidici della Croix-Rousse sussurano i loro segreti . Questa è Lione, dall’8 all’11 dicembre, in occasione della Fete des Lumières. Quattro serate di luce per un festival urbano, che rappresenta un’occasione unica per scoprire, sotto una nuova veste, un patrimonio urbano e architettonico straordinario.  Da 12 anni, in prossimità della notte più lunga dell’anno, su invito della Città, gli artisti multidisciplinari della luce, venuti da tutto il mondo, occupano i caratteristici spazi pubblici del centro storico di Lione. Monumenti, colline, piazze, traboules, ponti, rive, viali e giardini si vestono di luci e diventano i quadri espressivi delle loro creazioni fiabesche. Emozioni straordinarie ed indimenticabili si preparano a vivere i tre milioni di visitatori francesi e stranieri attesi che passeggeranno, nei vari quartieri della città, in cerca delle 70 proposte selezionate per loro creatività e la loro integrazione (l’edizione 2010 si rivolge ai giovani artisti contemporanei). L’appuntamento è mercoledì 8 dicembre in piazza Bellecou dove, a partire dalle ore 18, Lione si vestirà di luce. Poi, per quattro notti, sempre dalle ore 18 fino a mezzanotte, riflettori puntati sulla Fontana Bartoldi, quest’anno corona della festa in piazza des Terreaux, e sulla chiesa di Saint-Nizier, che dopo diverse metamorfosi prenderà il volo prima di decomporsi e di sparire in un lampo. Effetti 3D trasformeranno la facciata classica e simmetrica del Teatro dei Celestini per rivelare meglio la ricchezza delle sue linee, dei suoi tracciati e dei suoi ornamenti. Il Parco della Tete d’or sarà, invece, il regno dei giardinieri delle fiamme. Qui funamboli, automi, monociclisti condurranno alla scoperta di un mondo ancestrale, meraviglioso e misterioso. Ci si potrà così imbattere in un fiore di fuoco gigante, in una foresta di canottiere accese, che evocano fantasmi gentili e allegri, in liane accese, in una strana fontana d’aqua incandescente e in un universo rosseggiante di braci. Dunque un festival unico in tutta Europa e famoso in tutto il mondo, che si inserisce comunque nella continuità di una tradizione nata a Lione nel dicembre 1852 : in occasione dell’inaugurazione della statua della vergine Maria sulla collina di Fourvière, gli abitanti illuminarono le facciate con candele e scesero in strada. Da allora, ogni 8 dicembre, migliaia di lumini ornano le finestre e i balconi delle case e illuminano la passeggiata dei lionesi in città. Come se non bastasse, il capoluogo della regione Rodano-Alpi è noto per le sue competenze nel campo dell’illuminazione perenne tramite il suo Piano Luce e da quando organizza la Festa delle Luci è diventato un riferimento a livello internazionale per ciò che concerne le illuminazioni effimere. Anche perché, cosa non da poco, il tutto avviene nel rispetto dell’ambiente, grazie a tecnologie ad alte prestazioni come i LED, senza per questo causare un consumo energetico incontrollato. L’intento della Fete des Lumières è sì, infatti, quello di esaltare ed animare un’intera città per quatrro notti, ma pur sempre con un occhio alla bolletta elettrica.

Lione si veste di luce
Dall’8 all’11 dicembre, per quattro notti, il capoluogo della regione Rodano-Alpi diventa la capitale dei creatori degli immaginari urbani con la Fete de Lumières. Monumenti storici che prendono vita, piazze e facciate degli edifici che diventano teatro di spettacoli affascinanti. E poi le rive di Soana e Rodano che si trasformano in percorsi incantati mentre le pendidici della Croix-Rousse sussurano i loro segreti . Questa è Lione, dall’8 all’11 dicembre, in occasione della Fete des Lumières. Quattro serate di luce per un festival urbano, che rappresenta un’occasione unica per scoprire, sotto una nuova veste, un patrimonio urbano e architettonico straordinario.  Da 12 anni, in prossimità della notte più lunga dell’anno, su invito della Città, gli artisti multidisciplinari della luce, venuti da tutto il mondo, occupano i caratteristici spazi pubblici del centro storico di Lione. Monumenti, colline, piazze, traboules, ponti, rive, viali e giardini si vestono di luci e diventano i quadri espressivi delle loro creazioni fiabesche. Emozioni straordinarie ed indimenticabili si preparano a vivere i tre milioni di visitatori francesi e stranieri attesi che passeggeranno, nei vari quartieri della città, in cerca delle 70 proposte selezionate per loro creatività e la loro integrazione (l’edizione 2010 si rivolge ai giovani artisti contemporanei). L’appuntamento è mercoledì 8 dicembre in piazza Bellecou dove, a partire dalle ore 18, Lione si vestirà di luce. Poi, per quattro notti, sempre dalle ore 18 fino a mezzanotte, riflettori puntati sulla Fontana Bartoldi, quest’anno corona della festa in piazza des Terreaux, e sulla chiesa di Saint-Nizier, che dopo diverse metamorfosi prenderà il volo prima di decomporsi e di sparire in un lampo. Effetti 3D trasformeranno la facciata classica e simmetrica del Teatro dei Celestini per rivelare meglio la ricchezza delle sue linee, dei suoi tracciati e dei suoi ornamenti. Il Parco della Tete d’or sarà, invece, il regno dei giardinieri delle fiamme. Qui funamboli, automi, monociclisti condurranno alla scoperta di un mondo ancestrale, meraviglioso e misterioso. Ci si potrà così imbattere in un fiore di fuoco gigante, in una foresta di canottiere accese, che evocano fantasmi gentili e allegri, in liane accese, in una strana fontana d’aqua incandescente e in un universo rosseggiante di braci. Dunque un festival unico in tutta Europa e famoso in tutto il mondo, che si inserisce comunque nella continuità di una tradizione nata a Lione nel dicembre 1852 : in occasione dell’inaugurazione della statua della vergine Maria sulla collina di Fourvière, gli abitanti illuminarono le facciate con candele e scesero in strada. Da allora, ogni 8 dicembre, migliaia di lumini ornano le finestre e i balconi delle case e illuminano la passeggiata dei lionesi in città. Come se non bastasse, il capoluogo della regione Rodano-Alpi è noto per le sue competenze nel campo dell’illuminazione perenne tramite il suo Piano Luce e da quando organizza la Festa delle Luci è diventato un riferimento a livello internazionale per ciò che concerne le illuminazioni effimere. Anche perché, cosa non da poco, il tutto avviene nel rispetto dell’ambiente, grazie a tecnologie ad alte prestazioni come i LED, senza per questo causare un consumo energetico incontrollato. L’intento della Fete des Lumières è sì, infatti, quello di esaltare ed animare un’intera città per quatrro notti, ma pur sempre con un occhio alla bolletta elettrica.

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