Lione si veste di luce
Dall’8 all’11 dicembre, per quattro notti, il capoluogo della regione Rodano-Alpi diventa la capitale dei creatori degli immaginari urbani con la Fete de Lumières. Monumenti storici che prendono vita, piazze e facciate degli edifici che diventano teatro di spettacoli affascinanti. E poi le rive di Soana e Rodano che si trasformano in percorsi incantati mentre le pendidici della Croix-Rousse sussurano i loro segreti . Questa è Lione, dall’8 all’11 dicembre, in occasione della Fete des Lumières. Quattro serate di luce per un festival urbano, che rappresenta un’occasione unica per scoprire, sotto una nuova veste, un patrimonio urbano e architettonico straordinario. Da 12 anni, in prossimità della notte più lunga dell’anno, su invito della Città, gli artisti multidisciplinari della luce, venuti da tutto il mondo, occupano i caratteristici spazi pubblici del centro storico di Lione. Monumenti, colline, piazze, traboules, ponti, rive, viali e giardini si vestono di luci e diventano i quadri espressivi delle loro creazioni fiabesche. Emozioni straordinarie ed indimenticabili si preparano a vivere i tre milioni di visitatori francesi e stranieri attesi che passeggeranno, nei vari quartieri della città, in cerca delle 70 proposte selezionate per loro creatività e la loro integrazione (l’edizione 2010 si rivolge ai giovani artisti contemporanei). L’appuntamento è mercoledì 8 dicembre in piazza Bellecou dove, a partire dalle ore 18, Lione si vestirà di luce. Poi, per quattro notti, sempre dalle ore 18 fino a mezzanotte, riflettori puntati sulla Fontana Bartoldi, quest’anno corona della festa in piazza des Terreaux, e sulla chiesa di Saint-Nizier, che dopo diverse metamorfosi prenderà il volo prima di decomporsi e di sparire in un lampo. Effetti 3D trasformeranno la facciata classica e simmetrica del Teatro dei Celestini per rivelare meglio la ricchezza delle sue linee, dei suoi tracciati e dei suoi ornamenti. Il Parco della Tete d’or sarà, invece, il regno dei giardinieri delle fiamme. Qui funamboli, automi, monociclisti condurranno alla scoperta di un mondo ancestrale, meraviglioso e misterioso. Ci si potrà così imbattere in un fiore di fuoco gigante, in una foresta di canottiere accese, che evocano fantasmi gentili e allegri, in liane accese, in una strana fontana d’aqua incandescente e in un universo rosseggiante di braci. Dunque un festival unico in tutta Europa e famoso in tutto il mondo, che si inserisce comunque nella continuità di una tradizione nata a Lione nel dicembre 1852 : in occasione dell’inaugurazione della statua della vergine Maria sulla collina di Fourvière, gli abitanti illuminarono le facciate con candele e scesero in strada. Da allora, ogni 8 dicembre, migliaia di lumini ornano le finestre e i balconi delle case e illuminano la passeggiata dei lionesi in città. Come se non bastasse, il capoluogo della regione Rodano-Alpi è noto per le sue competenze nel campo dell’illuminazione perenne tramite il suo Piano Luce e da quando organizza la Festa delle Luci è diventato un riferimento a livello internazionale per ciò che concerne le illuminazioni effimere. Anche perché, cosa non da poco, il tutto avviene nel rispetto dell’ambiente, grazie a tecnologie ad alte prestazioni come i LED, senza per questo causare un consumo energetico incontrollato. L’intento della Fete des Lumières è sì, infatti, quello di esaltare ed animare un’intera città per quatrro notti, ma pur sempre con un occhio alla bolletta elettrica.