Avezzano. I lavoratori della clinica Santa Maria di Avezzano potrebbero essere riassunti in tempi brevi e trasferiti all’Immacolata di Celano. Entrambe le strutture sono infatti del gruppo “Gemelli” che ha vinto un’asta sulla clinica di Avezzano. Saranno assunti 35 lavoratori dei 59, a condizione, però, che la Regione autorizzi il trasferimento nella struttura di Celano anche dei posti letto accreditati. Se ne è parlato nel corso di un incontro a cui hanno preso parte Mauro Cuomo e Simone Angelosante, per la clinica che fa capo al “Gemelli”, Francesco Cancelli per la curatela e Dario Angelucci (Cgil), Giuseppe Capoccitti (Cisl), Fabrizio Truomo e Pino De Angelis (Uil), per le parti sociali. I rappresentati della struttura celanese hanno sottolineato che i trasferimento dei lavoratori è subordinato all’autorizzazione della Regione per il trasferimento anche dei posti letto accreditati alla Santa Maria. La curatela si è riservata del tempo per prendere in esame la richiesta formulata dalla struttura sanitaria, anche al fine di verificarne la compatibilità con il disciplinare di vendita. I sindacati, invece, pur riconoscendo l’istanza presentata dalla struttura, ritengono necessario continuare il confronto sulle concrete modalità di trasferimento dei lavoratori che non sono state ancora chiarite. L’obiettivo dei sindacati è quello di «tutelare gli interessi dei lavoratori evitando eventuali ripercussioni sul piano sociale e occupazionale. A vincere l’asta, contro l’altra concorrente, “Villa Gaia” del gruppo “Di Lorenzo”, è stata l'”Opera Santa Maria della Pace”, proprietaria dell’Immacolata di Celano, struttura che fa parte della rete sanitaria del policlinico Agostino Gemelli. L’offerta è stata di un milione e 800mila euro su una base d’asta di un milione e 400mila. L’ente morale associa Università Cattolica del Sacro Cuore – Policlinico Gemelli e Istituto Giuseppe Toniolo, ente fondatore della stessa Università. La Santa Maria è stata ceduta con l’autorizzazione all’esercizio di degenza ospedaliera per 29 posti letto di cui 15 di chirurgia generale e 14 di ostetricia e ginecologia, sia per prestazioni di attività specialistica ambulatoriale come cardiologia, chirurgia generale, endoscopia digestiva, laboratorio di analisi, radiodiagnostica.