Avezzano. Tutto pronto per la fase “Run up” in LFoundry. Per l’azienda che produce memorie volatili, che ha avviato un nuovo dialogo con le organizzazioni sindacali con l’obiettivo di organizzare la fase due dell’emergenza coronavirus, resta però l’incognita del 22 per cento delle ore lavorate in eccesso. Nei giorni scorsi infatti l’amministratore delegato, Marcello D’Antiochia, ha annunciato che a maggio ci sarà la fase di rilancio e si raggiungerà l’85 per cento della produzione.
L’obiettivo, come spiegato anche dal vice presidente Fabrizio Famà, dal direttore del personale Alessandro Albertini e dal responsabile delle relazioni industriali, Fabrizio Felli, è quello di arrivare a pieno regime a giugno. Proprio il prossimo mese scadrà però la cassa integrazione del decreto “Cura Italia” e l’azienda ha proposto di riattivare i contratti di solidarietà. Grazie a questi ammortizzatori sociali, attivati dicembre 2018, si potrebbe gestire il 22 per cento delle ore lavorate in eccesso almeno fino a febbraio 2021.
Per il momento questa è solo una proposta che la direzione aziendale ha presentato alle organizzazioni sindacali presenti all’incontro. Non c’è però nessun accordo che sancisce l’inizio dei nuovi ammortizzatori per i 1.500 del sito. “Abbiamo preso atto delle previsioni e delle strategie aziendali sulla ripartenza”, ha spiegato Roberto Di Francesco, rappresentante sindacale di stabilimento della Fiom – Cgil, “quello che abbiamo chiesto è che non bisogna abbassare la guardia. Per noi attualmente rimane in vigore l’accordo siglato a marzo 4 – 12 (4 giorni di lavoro e 12 di riposo). Ma bisogna ancora avviare un confronto sulle ferie e dell’organizzazione futura del lavoro. La discussione, quindi, è tutta aperta”.