Avezzano. Premio di risultato fino a 2.400 euro per i 1.400 dipendenti di LFoundry. I vertici dell’azienda più grande della provincia, che produce sensori d’immagine e memorie volatili, si sono messi a tavolino con le organizzazioni sindacali e dopo cinque anni si è arrivati di nuovo a un accordo per l’erogazione del premio. Il documento dovrà ora essere vagliato dall’assemblea dei lavoratori.
Era dal 2017 che nello stabilimento non si arrivava a un’intesa sul premio di risultato. La discussione è partita diversi mesi fa, insieme a quella per lo smart working, e solo nelle ultime ore si è giunti a una sintesi. I rappresentanti sindacali di stabilimento e i segretari delle sigle sindacali hanno stretto l’accordo per il 2023. Il lavoratore dovrà centrare una serie di indicatori, dalla qualità al numero di pezzi prodotti, per puntare a ottenere il premio di risultato che arriverà a un massimo di 2.400 euro annui ripartiti su base trimestrale.
Il premio verrà erogato anche alle lavoratrici e ai lavoratori in somministrazione (con contratto a tempo determinato). L’intesa trovata, e sottoscritta dai vertici di LFoundry e dai rappresentanti delle parti sociali, dovrà essere ora sottoposta ai lavoratori. Dopo le festività ci saranno delle assemblee apposite durante le quali i dipendenti potranno esprimersi in merito.
L’analisi dei delegati FIOM-CGIL di LFoundry (FIOM-CGIL della provincia dell’Aquila)
“È dal 2020 che manca un accordo di Premio di risultato (PDR) in LFoundry. Il precedente era stato firmato nel 2017 dopo una trattativa difficile, e purtroppo non riuscì a distribuire nulla alle Lavoratrici e ai Lavoratori di LFoundry per ben 3 anni consecutivi. In questi ultimi mesi la delegazione sindacale insieme alla direzione aziendale ha ripetuto l’esercizio di provare a elaborare un PDR per la più grande azienda del territorio, rimasta senza questo strumento di redistribuzione di una piccola parte della ricchezza prodotta dalle Lavoratrici e dai Lavoratori.
La delegazione FIOM-CGIL ha partecipato all’intera discussione e ha dato il suo contributo fino alla fine proponendo integrazioni e modifiche al documento, che però non hanno trovato la giusta considerazione.
Sull’incremento di produttività, data la lunga assenza di premi ci aspettavamo un diverso approccio da parte dell’azienda, votato più al riavvicinamento delle persone quindi con
obiettivi più facilmente raggiungibili. La pesante penalizzazione delle assenze personali ai fini del calcolo del premio spettante non mostra quel cambio di passo necessario a realizzare quel riavvicinamento tra azienda e Lavoratori annunciato recentemente dalla direzione aziendale, inoltre induce le persone ad allontanarsi dall’attività sindacale mortificandola e penalizzandola.
Infine è importante chiarire che la legge e il contratto nazionale garantiscono ai Lavoratori in somministrazione il diritto alla parità di trattamento economico e normativo rispetto ai dipendenti diretti, quindi il diritto al riconoscimento del PDR.
Con riferimento alle Lavoratrici e ai Lavoratori in somministrazione non può restare sottaciuto l’ennesimo segnale di ingiustizia ed emarginazione di cui l’azienda si è palesemente macchiata in queste ultime settimane, avendoli esclusi dalla distribuzione sia del welfare (di cui l’azienda si è ampiamente autocelebrata su stampa e media) che del dono natalizio, ma anche dalla stretta di mano da parte della dirigenza. LFoundry il cui significato va sicuramente oltre il valore di due pacchetti di pasta, come se tali Lavoratori non contribuissero al pari degli altri ai successi dell’azienda e non dovessero fronteggiare le loro stesse difficoltà e necessità economiche”.