Avezzano. “Il giorno 6 aprile 2021 l’azienda LFoundry di Avezzano ha avviato una procedura di cessione di ramo d’azienda che nei fatti, scorporando la parte che si occupa della gestione dei rapporti con i clienti, relega sempre più lo stabilimento di LFoundry al ruolo di mero sito produttivo”.
È quanto si legge in una nota inviata da Fiom-Cgil della provincia di L’Aquila, Abruzzo-Molise e Nazionale.
“È quanto emerso in occasione dell’incontro del 15 aprile 2021 per l’esame congiunto relativo alla suddetta procedura che, pur interessando un numero ridotto di lavoratori, ha, come detto, risvolti indutriali critici nonché un impatto sulle persone direttamente toccate. Si è infatti appreso che i 5 lavoratori coinvolti nella cessione saranno gli unici dipendenti della sede italiana di una società tedesca”, va avanti la nota alla stampa, “nel luglio 2019 LFoundry di Avezzano (circa 1400 lavoratori diretti più un importante indotto), che opera nel settore dei semiconduttori e la cui produzione prevalente è quella di sensori ottici per il settore dell’automotive, è stata acquisita da una reltà cinese la cui denominazione occidentale è SPARC.
L’acquisizione è avvenuta quando i lavoratori dello stabilimento erano in regime di Contratto di Solidarietà a causa di un accordo che non fu condiviso dalla FIOM proprio perché apriva la strada a un processo di vendita “al buio” che ha portato all’attuale situazione.
A quasi 2 anni da quella acquisizione lo stabilimento non ha visto l’ingresso di nessuna nuova commessa, le attuali produzioni hanno carattere di sostanziale monocommittenza e sono entrate in una fase di progressiva riduzione.
Considerato che solo qualche giorno fa in occasione di una conferenza stampa il Presidente del Consiglio dei Ministri ha dichiarato che il settore dei semiconduttori è strategico per il Paese, tanto da aver esercitato il golden power per un’azienda italiana che era sul punto di finire in mano cinese, ci si aspetta che, in coerenza con le dichiarazioni del capo del Governo, la Regione Abruzzo e il Ministero dello Sviluppo Economico, più volte sollecitati a monitorare i processi in atto nella LFoundry, convochino con urgenza un tavolo specifico, e nelle more della convocazione istituzionale sarebbe opportuno che l’azienda non proceda con la cessione di ramo d’azienda”.