Avezzano. Non gli è andata giù ai rappresentanti delle parti sociali che mentre i vertici di LFoundry trattavano con loro per la nuova turnazione, altri esponenti del sito mettevano in atto una riorganizzazione dello stabilimento all’insaputa di tutti. Per questo, come spiegato ieri durante la conferenza stampa al castello Orsini, hanno deciso di rompere il tavolo e di abbandonare la trattativa che era a un passo dall’accordo.
A fare il punto della situazione sono stati i rappresentanti dei sindacati che hanno già convocato a partire da domani le assemblee con i lavoratori per informarli dell’accaduto e insieme programmare lo sciopero. “Ci siamo accorti che senza la partecipazione del sindacato l’azienda stava mettendo in atto una ristrutturazione dell’azienda che a nostro avviso è pericolosissima”, ha commentato Antonello Tangredi (Fim-Cisl), “noi non abbiamo traccia dei vertici cinesi e personalmente sono convinto che ben altri siano gli scenari che si celano dietro alla proprietà. Inizieremo un pacchetto di sciopero dopo le assemblee che inizieranno lunedì (domani per il giornale) perché pensiamo che sia importante attirare l’attenzione di tutti su questa situazione”.
Secondo Roberto Di Francesco della Fiom – Cgil “stiamo assistendo a un declino dell’azienda passata in pochi anni da 2.200 dipendenti a poco più di 1.400, questo ha portato a un impoverimento del sito e di conseguenza del territorio a fronte dell’assenza di un piano industriale e di una programmazione. Mentre trattavamo su un tavolo per la turnazione, su un altro l’azienda stava mettendo in atto un piano di riorganizzazione di cui non sappiamo nulla. Abbiamo una vertenza aperta al ministero da due anni per monitorare il progetto di transizione del sito e né la Regione, né il Governo si sono preoccupati di riconvocarlo e di chiedere spiegazioni all’azienda”.
Per Michele Paliani (Uilm-Uil) invece “in LFoundry si continua a lavorare per il 90per cento delle commesse acquisite da One semiconductor”, ha evidenziato “dove sono i nuovi prodotti? È inaudito che un’azienda come LFoundry non studi come attingere alle numerose risorse che ci sono in questo periodo e che non si preoccupi del vero valore che ha: la competenza dei dipendenti. Per noi è fondamentale e primario che dopo tanti anni si passi a un turno più agevole, ma dobbiamo mettere in condizioni lavoratori e lavoratrici che hanno portato lustro all’azienda e al territorio di operare senza essere mortificati”.
Anche Fernando Di Gianfilippo (Failms) ha ricordato che è importante “tornare al ministero e capire come questa azienda può ottenere parte degli investimenti che ci sono ora in ballo”. All’incotro, coordinato da Monica Di Cola (rsu Uilm) hanno preso parte anche il sindaco, Gianni Di Pangrazio, e il consigliere Alfredo Mascigrande.
Proprio Di Pangrazio ha dato la massima disponibilità ai rappresentanti dei sindacati e annunciato che “anche questa volta il Comune di Avezzano c’è perchè questa fabbrica rappresenta la nostra città e i suoi lavoratori sono nostri concittadini. Chiederò alla Regione di convocare un tavolo per capire cosa c’è alla base di questa ristrutturazione che a mio avviso è impensabile perchè non coinvolge i sindacati e i dipendenti e poi insieme andremo al ministero per avere delucidazioni in merito al futuro di questo stabilimento”.