Avezzano. Le parti sociali chiedono la convocazione di un tavolo di crisi sul futuro di LFoundry. Da mesi Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil chiedono al Mise di poter tornare a parlare di LFoundry che nel frattempo è passata nelle mani della cinese Wuxi. Per questo ieri è arrivato l’ultimo appello in ordine di tempo alle istituzioni con l’intento di sedersi quanto prima intorno a un tavolo in via Molise.
“Questa mattina (ieri per chi legge) Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil e i rappresentanti sindacali di stabilimento di LFoundry di Avezzano si sono incontrati per fare il punto della situazione industriale – finanziaria”, ha spiegato Antonello Tangredi, segretario di Fim – Cisl, a nome di tutte le organizzazioni sindacali, “ciò è stato necessario a seguito dell’ennesimo passaggio di “mano”. Dal momento che l’azienda non ha inteso dare riscontro alla richiesta d’incontro fatta pervenire dalle organizzazioni sindacali il 23 luglio dopo ampia discussione è stato deciso di chiedere un incontro al ministero per lo Sviluppo economico dove è già aperto un tavolo di crisi dal 2012″.
Le parti sociali, dal momento che le numerose richieste di confronto tra azienda, istituzioni e sindacalisti non sono state accolte, hanno voluto interpellare organizzazioni sindacali nazionali con l’obiettivo di avere quanto prima chiarimenti sul futuro industriale e occupazionale. I 1.500 dipendenti del sito della zona industriale della città, infatti, sono in contratto di solidarietà da dicembre 2018. Gli ammortizzatori sociali, però, saranno validi per altri 2 anni e poi bisognerà capire come i nuovi proprietari vorranno gestire il personale. La Wuxi Xichanweixin Semiconductor ha rilevato le azioni di Marsica Innovation spa e Isar Valley GmbH e ora possiede il 100 per cento delle quote di LFoundry.