Avezzano. LFoundry apre alla produzione di nuovi sensori di potenza utilizzati nell’automotive e nel mobile, ma non chiarisce alle organizzazioni sindacali quale sarà il futuro della produzione. I dispositivi Power stanno entrando passo dopo passo nell’azienda più grande del territorio affiancandosi ai dispositivi Cis già realizzati dai 1.300 dipendenti dello stabilimento. I nuovi arrivati, che hanno un valore commerciale e un tempo di realizzazione inferiore rispetto ai Cis, non si sa che ruolo avranno nella produzione futura. Proprio per questo Fim – Cisl, Fiom – Cgil e Uilm – Uil durante un incontro hanno presentato una serie di interrogativi ai vertici di LFoundry senza avere però delucidazioni in merito.
“Le richieste di chiarimento relative alla situazione aziendale e ai piani futuri non hanno visto alcuna nuova informazione”, hanno precisato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e le rsu di stabilimento, “la scelta di abbandonare la produzione di Cis a favore dei dispositivi Power è stata fermamente ribadita dal rappresentante della proprietà. Ci premeva capire come la gestione del personale e i suoi effetti sui carichi di lavoro, unitamente a eventuali finanziamenti pubblici da riversare anche sulla produzione di energia, potessero agire sinergicamente a una campagna di formazione orientata al recupero delle competenze perse e a integrazione di quelle mancanti per poter attuare il piano di conversione alla sola produzione di dispositivi Power senza perdita di occupazione.
“La dirigenza, però, si è limitata a mostrare le solite “slide” con la raccomandazione di trattarle come dati riservati”. Secondo le sigle sindacali questo processo in corso potrebbe portare a “un irreversibile abbassamento del livello tecnologico dello stabilimento”.