Avezzano. “Una ingiusta persecuzione da parte del Pm”. E’ questa l’accusa dell’ex direttore del Consorzio acquedottistico Marsicano nei confronti del sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, Guido Cocco. “Dopo una denuncia del 2007 contro l’ ex presidente del Cam, Gianfranco Tedeschi”, afferma Morgante, “sono oggetto di una ingiusta persecuzione da parte del Pm, Guido Cocco, della Procura della Repubblica di Avezzano e per questo ho deciso di inviare un esposto alla Procura Generale dell’Aquila, al Consiglio Superiore della Magistratura e alla Procura Generale presso la Corte di Cassazione. Nell’esposto vengono elencati una serie di circostanze riguardanti la gestione del Cam tutte denunciate e tutti archiviati perché risultavano in regola. Tra le denunce inviate in Procura l’ex direttore parla dell’installazione diretta dei contatori da parte del Cam contro la disposizione dell’ Autorità di Vigilanza, l’acquisto a trattativa privata della sede per un importo di circa 1,2 milioni di euro, l’assunzione per chiamata diretta di 48 operai, la delibera con la quale decide i pagamenti non più a firma congiunta, la determina con la quale vengono pagati 47mila euro alla società Futura prima che questa venisse scelta per i lavori”. Tutto giudicato in regola dalla Procura. Ci sono poi altri provvedimenti messi in atto dall’allora presidente. Morgante sostiene che è stato costretto ad andare in pensione e che dal 2007 sono iniziati i suoi problemi con la giustizia ancora in corso poiché il pm non avrebbe creduto alle sue denunce tanto che è stato rinviato a giudizio per diffamazione nei confronti dell’ex presidente del Cam.