Assolti perché il fatto non sussiste. E’ la sentenza emessa nel processo per presunta corruzione nel post sisma a carico dell’ex assessore regionale Daniela Stati, del padre Ezio, dell’ex marito Marco Buzzelli, e degli imprenditori Vincenzo Angeloni e Sabatino Stornelli. Per questi ultimi due il tribunale ha emesso una sentenza di proscioglimento per intervenuta prescrizione. “Dopo 12 anni, 4 mesi, 13 giorni e 9 ore”, ha commentato Ezio Stati, “siamo stati assolti perché il fatto non sussiste, ovvero perché i fatti per i quali siamo stati rinviati a giudizio non sono mai stati compiuti”.
Anche il pubblico ministero di Avezzano, Ugo Timpano, aveva chiesto l’assoluzione per tutti gli imputati perché il fatto non sussiste, per inidoneità e incertezza della prova a fondare un giudizio di condanna. Nel corso delle molteplici udienze, era stato ascoltato l’allora presidente di Abruzzo engineering Francesco Carli, oltre all’ex governatore dell’Abruzzo, Gianni Chiodi.
Riguardava una presunta attività illecita finalizzata a ottenere il vantaggio per essere inseriti nella lista di beneficiari per fatti e atti connessi alla ricostruzione del post terremoto all’Aquila. La vicenda portò all’arresto di Ezio Stati, all’interdizione della figlia, all’epoca assessore regionale alla Protezione civile, al fermo dell’ex marito Buzzelli e degli ex dirigenti della Valle del Giovenco calcio, Vincenzo Angeloni e Sabatino Stornelli.