Avezzano. In seguito all’intervista esclusiva all’avvocato Otto Campos Quintero (disponibile qui), pubblichiamo una sua lettera aperta a Giuseppe Conte, presidente del consiglio italiano. Ricordiamo che Campos è un avvocato venezuelano che da qualche anno risiede ad Avezzano, ex diplomatico della Fao, ex politico venezuelano, ex presidente dell’ordine degli avvocati di Caracas, scrittore e giornalista, nonché sottosegretario generale del consiglio nazionale elettorale del Venezuela e fondatore dell’Alleanza Solidaria Democratica, una onlus che aiuta i rifugiati venezuelani in fuga dal paese.
“Onorevole presidente del consiglio Giuseppe Conte, con il dovuto rispetto, nella mia doppia veste di cittadino venezuelano e italiano mi rivolgo a lei con amara tristezza, nel vedere come l’Italia abbia interrotto quella sublime e gloriosa lotta per la libertà e la democrazia, portata avanti negli anni da Alcide De Gasperi, Berlinguer, Aldo Moro e tanti altri illustri politici, mentre oggi si è preferito rimanere indifferenti in riferimento alla grave situazione politica del Venezuela.
Signore, Presidente, nel caso di Juan Guaido non si tratta di sinistra o destra, ma di una ragione costituzionale e giuridica che Nicolas Maduro ha calpestato, facendosi rieleggere presidente della repubblica per un secondo mandato, mettendo da parte la costituzione e l’intero ordinamento giuridico, ma anche il volere degli elettori. In questi casi, però, la costituzione venezuelana parla chiaro: è compito del presidente dell’assemblea nazionale assumere provvisoriamente la funzione di presidente della repubblica, e in questo questo caso, questa figura, corrisponde a Juan Gauido.
Signore, Presidente, ho avuto la fortuna di sposarmi con un’italiana immigrata in Venezuela e li in sudamerica ho avuto modo di poter condividere momenti di amicizia e di lavoro con persone emigranti dal Molise, dall’Abruzzo, dalla Sicilia, dalla Campania e da ogni altra parte d’Italia, con cui abbiamo passato momenti indimenticabili. Oggi, signor Presidente, tutto ciò è stato distrutto dalla tirannia di Chavez e Maduro, che dopo averci costretto all’esilio in Italia, ci hanno lasciato solo i rimpianti di aver perduto tutto nel nostro paese. Ad oggi, per cause di forza maggiore, più di 600.000 italiani sono dovuti rimanere in Venezuela, un paese dove devono convivere con gravi episodi di violazioni di diritti umani.
Pochi giorni fa, nell’organizzazione degli stati americani (OEA), con sede a Washington, si è tenuta una conferenza internazionale a cui hanno partecipato più di sessanta delegazioni internazionali per poter discutere sulla situazione venezuelana e appoggiare Juan Guaido. Quello che Le chiedo, in questa mia lettera aperta, è di fare un passo nella stessa direzione, in virtù del fatto che la storia non è mai stata generosa con chi si schiera dalla parte dell’indifferenza, soprattutto alla luce di cotanta barbarie e dei numerosi crimini portati avanti dalla tirannìa di Maduro.
Con la considerazione e il rispetto che merita, la saluto e la ringrazio in anticipo. Otto Campos Quintero”