Capistrello. Lettera aperta del consigliere Francesco Piacente in vista dell’udienza di oggi per il rinvio a giudizio dei tre ex consiglieri di opposizione, l’attuale sindaco, Francesco Ciciotti, Morendo Di Cintio e Aldo Pizzi per i fatti risalenti al 2012 ha preso carta e penna e si è rivolto ai cittadini. “Oggi la nostra comunità dovrà, ancora una volta, essere spettatrice di una brutta pagina che la politica locale offrirà all’opinione pubblica e alle nuove generazioni”, ha spiegato Piacente, “sarà discussa, infatti, presso il Tribunale penale di Avezzano la causa che vede imputato il sindaco di Capistrello Francesco Ciciotti per i fatti risalenti al Consiglio comunale del 14 marzo 2012 in cui l’attuale sindaco, allora capogruppo di una parte della minoranza, secondo le imputazioni della Procura della Repubblica di Avezzano, si rese responsabile di ingiurie e offese nei confronti dei consiglieri comunali della maggioranza. I colleghi consiglieri furono apostrofati con espressioni offensive e gravemente denigratorie, tra le tante “saltimbanchi”, “vermi”, “quaquaraqua”, nel tentativo di gettare ombre sulla condotta limpida di persone oneste e amministratori comunali esemplari che sono riusciti nella storica impresa di risanare in soli cinque anni il nostro comune, gravato da milioni di euro di debiti, frutto di un passato amministrativo di cui, per troppi anni, abbiamo pagato le conseguenze. Non sarà uno spettacolo edificante, per la nostra comunità, vedere il proprio Sindaco sul banco degli accusati per atti che contraddicono lo stile e il decoro che un primo cittadino ha il dovere di incarnare come condizione imprescindibile per ricoprire un ruolo tanto delicato. Lo scontro politico, se animato da buone ragioni, può diventare anche aspro ma non deve mai sconfinare nell’offesa e nella denigrazione dell’avversario. Tanto meno questo deve accadere in un momento così difficile per la vita delle persone e per le famiglie, alle prese con le difficoltà di una crisi economica e occupazionale profonda, per cui la nostra gente chiede serenità, stanca di essere spettatrice di scontri e atti di arroganza che non portano nulla di buono. Credo fortemente che i rappresentati delle istituzioni dovrebbero essere capaci di dare un esempio di responsabilità e concordia in un periodo storico tanto difficile ponendo fine ad una stagione di veleni che ha portato con sé la grave conseguenza di creare una profonda ferita tra cittadini e politica, soprattutto tra i più giovani. Come capogruppo della minoranza e rappresentate di molte centinaia di elettori sento forte questa responsabilità e sono convinto che sia necessario dare un segnale concreto e significativo ai miei concittadini in questa direzione. Grazie alla fiducia che ci è stata assicurata dai tanti amici che ci hanno sostenuto nelle scorse elezioni è stato possibile dare vita a Capistrello ad un progetto politico-amministrativo di lungo respiro che chiude tante pagine tristi del passato e si proietta con forza verso il futuro. Un progetto che non si limita all’appuntamento elettorale ma che cammina sulle gambe e si alimenta delle idee di tanti giovani e meno giovani che vedono nell’Amministrazione locale il primo interlocutore di una più ampia filiera istituzionale nella quale la politica deve e può essere lo strumento per migliorare le condizioni di vita di un territorio. Un progetto che va avanti con sempre maggiore forza e convinzione da parte di chi lo ha sostenuto, nella piena coscienza che la spinta al cambiamento, al ricambio delle energie, al superamento dei vecchi metodi di gestione del potere sono appuntamenti ineluttabili, che travolgono gli eventi. Persone convinte che l’investimento sul futuro è un investimento sicuro: è solo questione di tempo.
Per tutte queste ragioni sento il dovere di un gesto su cui ho meditato molto, che ho condiviso con i miei amici e di cui ora sono estremamente convinto. Credo che spetti a me, prima ancora che ad altri farlo, per coerenza e per testimonianza di un modo diverso e nuovo di fare la politica. Nel processo del prossimo 23 marzo le imputazioni penali nei confronti di Francesco Ciciotti e di un altro degli imputati in quel processo, che per la verità ha una posizione molto più marginale rispetto ai fatti contestati, con ogni probabilità saranno stralciate in forza della riforma che ha depenalizzato il reato di ingiuria e a fronte di questa circostanza il sottoscritto e gli ex amministratori, parti lese di tale processo, richiederanno in sede civile il risarcimento del danno subito. A tal riguardo vorrei essere chiaro: personalmente sono disponibile a scrivere la parola fine su questa triste vicenda e non proseguire oltre con la richiesta di risarcimento di fronte alle scuse pubbliche del sindaco Francesco Ciciotti. Voglio farmi portatore di un gesto di civiltà politica e offrire un’occasione per dimostrare che il senso della responsabilità viene prima di ogni altra motivazione di parte: un’opportunità per Ciciotti di restituire al ruolo del Sindaco un profilo di piena credibilità, oggi fortemente ridimensionata da accuse gravi e poco conciliabili con la figura istituzionale che riveste. Sarà in grado la politica, per una volta, di offrire un esempio di senso civico e di rispetto tra le persone? Saremo in grado di lasciare, nella storia di questo paese, una pietra miliare di civiltà politica di cui anche in futuro si possa tenere conto per non ricadere più in situazioni così deprimenti per le Istituzioni, per cui il Consiglio comunale da luogo del confronto positivo si trasforma in luogo di offese e atti denigratori? Per rispondere in modo affermativo io ci metto tutto il mio impegno, condividendo queste poche righe con i miei concittadini e l’intera comunità del mio territorio. Tendere una mano serve a dimostrare, ancora una volta, che per la nostra parte politica l’unico vero obiettivo è il bene della comunità, spero che anche dall’altra parte si possa cogliere questo gesto e dare un esempio di buona politica.”