Attenzione! Questo articolo può contenere tracce di spoiler. Due le alternative: se non vuoi rovinarti la sorpresa sulla mostra “FucinoLand. L’uomo, il (suo) lavoro, i (suoi) luoghi”, ti invitiamo a chiudere l’articolo e recarti domani stesso al Centro Culturale Montessori. Se invece ami le anticipazioni e vuoi arrivarci già preparato, ecco che nelle seguenti righe potrai trovare qualche interessante anteprima.
Una promessa: che questa lettura sia solo il punto di partenza di un percorso immersivo da sperimentare entro il 30 novembre dal vivo.
Entrando nei locali situati nel centro di Avezzano e allestiti nell’ambito di “MarsicaLand” il Festival diffuso dell’Agroalimentare promosso dalle associazioni di categoria e dal Comune di Avezzano e sostenuto dall’Arap, dalla Regione Abruzzo, con l’attenzione dell’assessorato all’Agricoltura guidato dal vice presidente, Emanuele Imprudente, e dalle altre realtà del territorio, ci si trova immersi in un’atmosfera calda, che ha il sapore di casa.
Di fronte a noi saltano subito all’occhio iconici ortaggi in vetrina: si tratta di preziose teche che custodiscono il patrimonio organico-artistico-culturale del Fucino e che, nella loro semplicità ed essenza, rappresentano il fulcro delle colture fucensi; risorse cardine di un sistema produttivo tra i più vitali dell’economia regionale e nazionale.
Ad accompagnarci lungo il corridoio, incontriamo le fotografie di Francesco Scipioni che sembrano parlare con noi e raccontarci del lavoro che viene svolto sui campi, dell’aria che si respira in quegli ambienti alle 5 del mattino, facendoci immergere in quelle terre in cui ci sentiamo noi stessi i principali protagonisti.
“Fotografare è per me un voler sottrarre il presente al trascorrere del tempo per consegnarlo a un futuro senza confini nel tempo”, ha affermato Scipioni, “è inoltre l’inevitabile conseguenza di un girovagare diuturno tra gli interstizi di un Fucino proteiforme che rivela allo sguardo, all’animo e alla mente, emozioni e significati che l’obiettivo cerca di trasformare in immagini concluse”.
Ad attenderci alla fine del corridoio, c’è una sala dedicata all’arte multimediale ideala da Emanuela Fortuna e Alessandra Condello, dove è possibile prendere posto per assistere alla realizzazione di un video che racconta il nostro territorio e un’opera sperimentale realizzata con le intelligenze artificiali. Il tutto frutto di un attento lavoro di ricerca di fonti e immagini storiche che narrano la storia del prosciugamento del Lago e la conseguente nascita di una terra coltivabile.
Un’altra sezione a parte è dedicata, invece, alle pitture e sculture di Carmine Di Pietro. Affascinanti e intriganti lavori che racchiudono luoghi, storie, culture ed emozioni che difficilmente riescono a far distogliere la propria attenzione.
“Il Fucino che ho cercato di rappresentare attraverso l’impiego dell’acrilico e del materiale di riciclo”, ha dichiarato Di Pietro, “è una terra primigenia che, oltre ai solchi impressi dai potenti vomeri meccanici, reca aperte su di è le cicatrici infertele dal tempo e dalla storia”.
Infine, non manca un reparto dedicato alle fonti cartacee dove sono esposti dei volumi della collezione speciale conservata nella Piccola biblioteca marsicana. La mostra nasce dall’idea di Ernesto Di Renzo, docente di Antropologia del Gusto e Antropologia dei patrimoni culturali presso l’Università di Tor Vergata nonché coordinatore scientifico di MarsicaLand.
Se sei curioso di intraprendere un viaggio sperimentale all’interno della storia della nostra terra, l’esposizione ti aspetta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, il martedì e il giovedì dalle 9 alle13 e dalle 15 alle 17,30.