Avezzano. Mentre la Asl rassicura e smentisce l’ipotesi di un unico focolaio, i dubbi restano e l’allarme tra la popolazione cresce a causa della concentrazione di casi nel giro di pochi giorni. Un anziano è in rianimazione a causa delle sue condizioni serie. Una donna è arrivata in ospedale e va ad aggiungersi agli altri casi: cinque in pochi giorni, ore.
I casi dall’inizio dell’anno erano tre, distribuiti in vari mesi. Ora se ne sono aggiunti cinque in un arco di tempo molto ristretto. Degli altri tre pazienti, due sono assistiti nel reparto di medicina e uno in malattie infettive. L’anziano, di 82 anni, è affetto da problematiche pregresse, tra cui crisi respiratorie. Ora è in condizioni critiche. Le malattie di cui è già affetto, insieme all’età, lo rendono più vulnerabile agli effetti della legionella.
Secondo la Asl, però, “quattro casi di legionella in pochi giorni sono una coincidenza non infrequente”. Ma i casi sarebbero invece già cinque. Il concetto non cambia ma tra la popolazione inizia a crescere la paura.
Si cerca di capire se ci sia un unico focolaio, ma ciò non è semplice. Alcune voci parlano di un luogo comune frequentato da alcuni dei pazienti, ma secondo la Asl le persone colpite da legionella, tutti della Marsica, “hanno contratto il batterio in posti diversi”. Questo scongiurerebbe la presenza di un unico focolaio che possa rappresentare un allarme.
Un protocollo è stato adottato dalla Asl con “tutte le misure previste, chiamando in causa il servizio igiene e prevenzione, incaricato di individuare la fonte del batterio e di eseguire successivamente tutte le operazioni di bonifica degli ambienti in cui è presente l’agente patogeno che comunque, va ricordato, non si trasmette da persona a persona”.