Avezzano. Legalità, coraggio e responsabilità: grande partecipazione all’incontro con don Antonio Coluccia all’istituto Collodi-Marini.
Una sala gremita, un silenzio attento e molte domande: così l’incontro con don Antonio Coluccia, il “prete antispaccio” delle periferie romane, ha acceso il pomeriggio nella biblioteca di quartiere dell’Istituto Comprensivo “Collodi-Marini” di Avezzano.
L’appuntamento, aperto alla cittadinanza e dedicato al tema della legalità, ha visto la partecipazione di studenti, docenti e rappresentanti della comunità locale, insieme a padre Emiliano Antenucci, rettore del Santuario della Madonna del Silenzio, all’attore Alessandro Scafati e al giornalista Pietro Guida.
Don Antonio, che da anni vive sotto scorta per il suo impegno nei quartieri più difficili di Roma, come San Basilio, ha parlato senza giri di parole: «A San Basilio – ha raccontato – ho trovato un territorio militarizzato, ma non dalle forze dell’ordine. Era la criminalità ad avere il controllo: vedette sui tetti, ragazzi armati di coltelli, turni di otto ore per sorvegliare e avvisare. È questo che sta diventando la periferia, un luogo dove la paura e l’omertà crescono insieme».
Poi l’invito a non voltarsi dall’altra parte: «Siamo tutti responsabili. Non possiamo dare la colpa solo ai ragazzi, perché la società degli adulti ha smesso di educare, di prevenire, di mettersi in gioco. Non si può pretendere che siano gli altri a fare tutto mentre noi restiamo affacciati dal balcone a guardare. La sicurezza è bellezza, e dove c’è sicurezza c’è anche economia, fiducia e progresso».
A fare da contrappunto al suo intervento, il contributo di Pietro Guida, che ha sottolineato come «la povertà non sia soltanto economica, ma anche morale, culturale e spirituale». Ha raccontato episodi legati al sottobosco marsicano, dove spesso immigrati arrivati con il sogno di una vita migliore finiscono sfruttati da reti criminali locali, costretti a spacciare o a vivere sotto i canali del Fucino.

Padre Emiliano Antenucci ha portato la sua testimonianza di cappellano nel carcere di massima sicurezza di Sulmona, dove ogni giorno incontra uomini che hanno pagato e stanno pagando il prezzo del male, ma anche di un’educazione mancata.
«Il silenzio – ha detto – può diventare un luogo di riscatto, uno spazio dove l’uomo torna a riconoscere il bene».
L’attore Alessandro Scafati ha arricchito il pomeriggio con brevi letture e riflessioni, offrendo al pubblico spunti emotivi e poetici sulla libertà interiore.
L’iniziativa, voluta dalla scuola e aperta al territorio, ha lasciato un segno profondo nei presenti: non un semplice incontro, ma un richiamo collettivo alla responsabilità, un invito a ricominciare “piano piano”, come ha ripetuto più volte don Antonio, «perché solo camminando insieme la sicurezza diventa speranza e la speranza costruisce futuro».
incretico di tante iniziative. Ha dato voce anche ad un incontro sulla” legalità”l’idea di compartecipazione del prete antispaccio Don Antonio Coluccia è partita dalla docente giornalista Fabiola Fanti con l’ausilio del Preside Pier Giorgio Basile.
Il Comprensivo “Collodi-Marini”, sincretico di tante iniziative, ha dato voce anche ad un incontro sulla” legalità”. L’idea di compartecipazione del prete antispaccio Don Antonio Coluccia è partita dalla docente giornalista Fabiola Fanti con l’ausilio del Preside Pier Giorgio Basile.
“Don Antonio”, ha spiegato la docente, “con la sua esperienza di coraggio e determinazione, ha smosso ognuno di noi a riflettere contro ogni forma di indifferenza. Ringrazio il Dirigente scolastico, la vice preside Lucia Lippa, la referente della Biblioteca Daniela Palma, la referente del plesso San Pelino Simona Stati, la docente Annarita Frabotta, l’architetto Luigi Giffi, la docente Maria Teresa Braganza e la docente Orisola Celeste. E Tutti coloro nessuno escluso che hanno contribuito a rendere un pomeriggio d’interesse comune”.

 
			 
    	 
			







