Avezzano. Marco Iacutone, Antonio Marianetti (Fai-Cisl), Vittoriano Marcanio (Flai-Cgil), e Cesidio Stornelli (Uila-Uil), hanno scritto una lettera ai sindaci della Marsica chiedendo un incontro pubblico sulla vicenda Powercrop. “Abbiamo appreso dalla stampa e dai giornali online, della convocazione dei Sindaci per discutere del caso Powercrop”, hanno spiegato nella lettera, “avevamo accolto la notizia con soddisfazione, pensando che la riunione fosse stata indetta per tutti i rappresentanti del territorio, abbiamo invece scoperto che la convocazione era per un “Comitato di Sindaci ristretto ad una sola parte del Fucino”. La prima cosa che ci è venuta in mente è stata: “che senso ha cantarsela e suonarsela da soli”?. Ci teniamo a far sapere che i lavoratori ex Eridania Sadam, non hanno timore di un confronto serio e rispettoso delle opinioni altrui, ma sarebbe il caso di ascoltare tutti i punti di vista. Ci terremmo a partecipare, ribadiamo senza timore, ad un confronto serio e finalizzato ad acquisire le reali opinioni di tutti i soggetti coinvolti. Purtroppo, il preannunciato “comitato ristretto dei Sindaci”, vista anche la composizione ridotta, desumibile dagli invitati al tavolo del confronto, sembra essere funzionale più ad una pubblicizzazione del dissenso che ad attuare un dialogo serio e costruttivo delle rispettive posizioni. È evidente che, nell’ambito della Marsica, ci sono dei sindaci che hanno preso una posizione strumentale e politica (per guadagnare qualche voto) ma ci sono anche molti sindaci che non hanno ben chiaro di cosa tratti realmente il progetto della centrale Powecrop. D’altronde, le sole dichiarazioni sui giornali, spesso anche provenienti da soggetti non qualificati, sono insufficienti ad evidenziare con serietà un argomento complesso e delicato come quello trattato. Come evidenziato dai comunicati stampa dei Comuni di Luco ed Avezzano, le problematiche da discutere in un sereno e “serio” dialogo costruttivo potrebbero riguardare i seguenti temi, dei quali noi vi anticipiamo alcune nostre semplici considerazioni: Ambientale: La “semplicistica” analisi dei fumi, di cui si andrebbe a discutere, una volta ascoltate le parti in causa (Powercrop, Organizzazioni Agricole, Comitati contro e sindacati) dovrebbe essere accompagnata da relazioni di persone esperte quali, a mero titolo di esempio, professori Universitari (pro e contro), in maniera tale che i sindaci (ed i partecipanti in genere) possano giudicare sulla base di informazioni ricevute da persone “titolate”, e non solo dagli “amici delle margherite” ovvero da improvvisati ed interessati lettori di blog politico/ambientalisti. Non si può ”contrapporre con fare qualunquistico”, un insediamento produttivo perché questo avrebbe una incidenza negativa su un territorio di centoquarantamila persone dell’area marsicana, e parlare di “aumento dell’incidenza tumorale negli ultimi anni”, nonostante il progetto sia stato approvato dal CCR-VIA – Comitato di Coordinamento Regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale, (unico organo, per legge, tenuto a valutarne l’impatto sull’ambiente). Se chi pone il dubbio sul fatto che gli Organi Regionali non siano in grado di valutare la pericolosità dei progetti che esaminano dovrebbe “motivatamente” segnalare il fatto alla magistratura (assumendosi poi la responsabilità del proprio operato piuttosto che far levare comodi comitati popolari); il tutto svilendo la funzione e l’operato di un procedimento che è, invece, fondamentale per contemperare e tutelare al meglio la salute, l’ambiente e l’economia dell’intera regione. Esiste una controprova delle tesi sopra sostenute. Perché fare comitati e costruire dissenso quando sussistono dei giudizi pendenti innanzi al TAR in cui i Comuni di Avezzano e Luco dei Marsi non hanno mai chiesto di disporre opportune misure cautelari? Forse è più facile costruire il dissenso popolare che chiedere motivatamente un provvedimento di sospensiva al TAR? Ognuno risponda come meglio crede. Occupazionale: sterili “chiacchiere” sui giornali affermano che la ricaduta occupazionale del progetto sarebbe di appena 27 unità; in realtà accordi sindacali sottoscritti in varie sedi ministeriali sanciscono che l’iniziale occupazione diretta è esattamente pari alle maestranze attualmente in CGIS ovvero i 45 (padri di famiglia). I malpensanti sostengono che la politica dei proclami e dei comitati popolari vorrebbe bloccare per qualche mese ancora il progetto (fintanto che cessi il termine ultimo dei citati accordi sindacali) per poi dover assecondare solo in un secondo momento l’iter in fase di approvazione in Regione e poter gestire la fase di avvio dell’impianto con 45 “slot” da riempire. Al netto delle speculazioni, il dibattito non può prescindere dal considerare il livello occupazionale (anche di lavoratori già assunti e, quindi, poco appetibili elettoralmente) poiché la sola Convocazione della Conferenza di Servizi potrebbe garantire una speranza di tutelare medio tempore (dell’adozione delle decisioni finali sul progetto) ben 45 famiglie. Creare un vuoto dissenso, sotto questo profilo, è grave né più né meno che assentarsi in una qualsiasi vertenza sindacale in un qualsiasi settore industriale della Marsica. Urbanistico: Si profilano discussioni anche sul traffico(?) quando forse si dovrebbe ricordare con malinconia il viavai di camion e trattori che transitavano nella piana del Fucino prima della crisi con due zuccherifici accesi, la cartiera, la micron e tutte le altre realtà industriali ancora in “vita” nel nostro “quasi ex” Nucleo industriale di Avezzano. Anche questa analisi andrebbe esposta da chi può esprimere considerazioni, scevre da condizionamenti. Chiediamo quindi al Sindaco Di Pangrazio di convocare l’assemblea di tutti i Sindaci Marsicani, ed a voi di parteciparvi tutti; gli chiediamo e vi chiediamo però di evitare che questa si trasformi in una farsa o peggio ancora in una passerella politica in vista delle imminenti elezioni comunali ed alla luce di quanto sopra fare in modo che siano presenti tutte le parti, e visto che ha già dato la disponibilità, si potrebbe affidare al Prefetto Alecci, la conduzione del dibattito che porti i Sindaci del territorio a chiarirsi le idee sull’argomento, fermo restando l’imprescindibile rispetto delle leggi e delle normative vigenti nel territorio nazionale e regionale”.