Avezzano. I brani più famosi dei Pink Floyd per rendere omaggio a Valeria Mella, Gianmarco Degni, Gian Mauro Frabotta e Tonino Durante.
Un evento che rientra nell’ambito delle iniziative organizzate dalla Pro Loco di Avezzano per la “Settimana Marsicana” ed è stato fortemente voluto dall’associazione “Eclypse Tribute Pink Floyd”.
Una serata dedicata ai “cercatori di meraviglie”, ai quattro ragazzi di Avezzano impressi nella memoria e nel cuore di tutti. Non solo della Marsica, non solo dell’Abruzzo. Quel 24 gennaio ce lo ricordiamo tutti. Ricordiamo quei lunghi 26 giorni di ricerche, di speranze, di preghiere. Giorni con gli occhi e il cuore rivolti all’insù. Verso il Monte Velino, la nostra montagna, la stessa montagna che ha unito per sempre Gianmarco, Valeria, Tonino e Gian Mauro. Sono stati mesi in cui il pensiero è rimasto sempre costante, verso quella tragedia che ha sconvolto la comunità. La stessa comunità che si è raccolta con amore, rispetto e vicinanza alle famiglie. Tante le iniziative, tanti i ricordi, tante le manifestazioni. Le foto postate sui social, le foto dei loro sorrisi, dei loro occhi innamorati delle cime più alte.
I quattro ragazzi ci hanno lasciato una bellissima eredità: la loro filosofia di vita, ossia cercare sempre l’emozione, ogni giorno della vita stessa. Ci hanno dimostrato che la vita è fatta di amore, soprattutto nei confronti del prossimo.
Difficile trattenere le emozioni in una serata dove tutto ricordava loro. L’amore di Gianmarco e Valeria, il sorriso di Gian Mauro, la gentilezza di Tonino.
Un tributo dedicato a loro, alla loro memoria. Perché loro vivono in quello che hanno lasciato, nei singoli gesti quotidiani di una comunità. Il centro sanitario in Madagascar che porta il nome di Valeria Mella, il dispositivo Recco donato alla Regione Abruzzo, le borse di studio per i ragazzi del liceo scientifico dell’associazione degli amici di Frabby.
Toccanti le parole dell’attore Lino Guanciale. “Se”, la poesia di Kipling, scritta nel 1985, recitata da Guanciale con emozione e forza.
“Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso, Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!”.
E ancora un estratto del romanzo “Padri e Figli” dello scrittore russo Ivan Sergeevič Turgenev. Lino Guanciale omaggia Valeria, Gianmarco, Gian Mauro e Tonino con educazione e rispetto, lui che nei lunghi giorni di ricerche aveva manifestato privatamente la sua vicinanza alle famiglie.
Le note dei Pink Floyd fanno da cornice al parco dell’Arsa: in prima fila i genitori, familiari, amici più stretti dei “cercatori di meraviglie”, circondati dall’affetto del pubblico marsicano che non è voluto, ancora una volta, mancare. Luci soffuse e immagini delle montagne, dei luoghi del cuore, di pezzi di vita in ricordo del sorriso dei quattro escursionisti, che appartengono alla storia della Marsica.
La serata è stata presentata dalla giornalista Gioia Chiostri, che ha ripercorso i lunghi giorni di ricerche, ma ha voluto anche sottolineare il senso di appartenenza della comunità e la fierezza dei ragazzi. Accanto ai genitori don Claide Berardi, parroco della Cattedrale di Avezzano, che ha ospitato la camera ardente e i funerali. E poi ancora istituzioni comunali e rappresentanti dei soccorritori, delle forze dell’ordine e della protezione civile.
Sul palco anche il vice sindaco del comune di Avezzano, Domenico Di Berardino, e il primo cittadino di Forme di Massa d’Albe, Nazareno Lucci, che hanno ricordato i lunghi giorni dedicate alle ricerche, alla solidarietà e alla vicinanza della comunità.
Una serata per loro: Valeria, Gianmarco, GianMauro e Tonino. Per la loro storia, per i loro volti, per le loro testimonianze, per il loro senso della vita.
“Voi siete stati cercatori di meraviglia e bellezza, non vi siete fermati, avete continuato il viaggio lungo i sentieri infiniti dell’eternità”, aveva detto il vescovo Santoro, “Ci rivedremo“. “In primavera lungo Valle Majelama si scioglieranno le nevi e spunteranno i fiori. Quanti torneranno sul Velino dovranno guardare quei fiori e portare alla mente i vostri sorrisi“.