Capistrello. Un segno di croce sul latte che è caldo sul fuoco e poi si inizia. Tutto elaborato ancora con le mani, come si faceva una volta. Primiana Bisegna è di Capistrello e insieme al marito ha creato un’azienda agricola zootecnica dove lavora il latte e lo trasforma in formaggio, senza aggiunta di conservanti.
È tutto naturale.
Il suo pecorino, più o meno stagionato, viene dal latte delle pecore e in minore quantità delle capre, animali che suo marito Giuseppe pascola sul Monte Salviano. Il formaggio non ha sempre lo stesso sapore, varia a seconda dell’erba che mangiano gli ovini.
Giuseppe lavorava nell’edilizia, poi con la prima grande crisi che ha investito il settore, ha deciso di percorrere le orme della sua famiglia e mettere su un’azienda che producesse il formaggio, proprio come lo facevano i suoi genitori.
La prima puntata delle Mani d’Abruzzo, la nuova rubrica di Abruzzolive, racconta la tradizione portata avanti a Capistrello, in provincia dell’Aquila, da una famiglia che non si è fermata nemmeno con il lock down e che grazie alla nuova generazione, composta da tre figlie femmine, pensa ora a commercializzare anche on line, con un sito internet e una pagina Facebook.
«I nostri sono prodotti un po’ di nicchia e chi oggi riesce ancora a portare sulle tavole prodotti così è un eroe», commenta Bisegna alla fine del procedimento da cui sono arrivati «Ju Surgitto», il tipico formaggio Primo Sale che in genere si faceva mangiare subito ai bambini e la Ricotta. Lo sapevate che la ri-cotta si chiamava così perché viene cotta due volte?