Avezzano.I continui ricorsi alla cassa integrazione preoccupano non poco i dipendenti del gruppo Cartiera Burgo di Avezzano. Sono le segreterie Slc-Cgil, Fistel- Cisl e Uilcom-Uil a lanciare l’allarme sulle incertezze per il futuro del gruppo: “A novembre dello scorso anno”, dicono Cgil, Cisl e Uil, “all’interno dello stabilimento si verificò un incidente mortale e la Cartiera, in conseguenza del sequestro degli impianti e per consentire l’espletamento delle indagini, rimase ferma tre mesi, in regime di cassa integrazione ordinaria. Alla ripresa produttiva è iniziata una crisi di ordinativi sempre più marcata che ha portato, da marzo 2012, al ricorso costante e continuativo alla cassa integrazione, che per la linea produttiva uno si è concretizzata in tre settimane consecutive”. Secondo le organizzazioni sindacali “il ricorso agli ammortizzatori sociali pone interrogativi seri sul futuro dell’azienda. Ci rendiamo conto”, proseguono Slc-Cgil, Fistel- Cisl e Uilcom-Uil, “che la situazione generale del gruppo Burgo è segnata da un calo esponenziale delle commesse di qualsiasi tipo di carta, rendendo difficoltosa la gestione finanziaria della società, ma i contatti con la dirigenza generale riferiscono di uno stabilimento che ha costi di gestione più alti rispetto ad altri competitors ed ha davanti a sé un cammino difficoltoso, tutto in salita. Una situazione che crea allarmismo tra i dipendenti e i sindacati”.Il gruppo Burgo era presente, in Abruzzo, con due siti: a Chieti e Avezzano. Lo stabilimento di Chieti, che contava 300 lavoratori, molte delle quali ancora in mobilità, è stato chiuso definitivamente. La Cartiera di Avezzano, presente sul territorio dagli anni Cinquanta, occupa 350 persone, con un indotto di oltre 350 unità. “Rappresenta una delle poche certezze”, concludono i sindacati, “nel desolato panorama del nucleo industriale di Avezzano”. (g.r.)