Carsoli. Grandi manovre a tutto campo nel panorama politico di Carsoli in vista delle elezioni di Maggio. Gli elettori a distanza di soli due anni dovranno tornare in anticipo alle urne, a causa dello scioglimento del consiglio comunale provocato dalle dimissioni di n 5 consiglieri di maggioranza e 2 di minoranza. I tumulti erano iniziati gia’ da tempo nella maggioranza di D’Antonio che aveva vinto le elezioni del 2013 con la lista “Costruiamo il Futuro Ora”, che riportò il 30,66% dei voti, seguito da Mazzetti con 28,66 %, Imperiale (24,69%) e Lugini (15,99%). Tanto che nel maggio scorso fu Imperiale a “salvare” l’amministrazione andando in soccorso con una votazione sul bilancio e numero legale in zona cesarini. E se così non fosse stato il comune sarebbe stato commissariato per almeno un anno. Come si ricorderà poi la maggioranza istitui’ la presidenza del consiglio assegnandola alla minoranza nella figura dello stesso Imperiale che rinuncio’ all’indennità di carica. Ma successivamente sono serviti gli aiuti esterni anche degli altri due di minoranza, per approvare il rendiconto di bilancio e garantire il numero legale. Ma la crisi ha avuto il suo apice il giorno 8 gennaio scorso con le dimissioni dei cinque di maggioranza.
Una crisi benefica per chi vuole rimettersi in gioco tre anni prima del previsto. Meno benefica per i cittadini che ne fanno le spese nel vero senso della parola. Ma ora quali scenari si profilano per Carsoli? Domenico D’Antonio sindaco uscente si era fatto sentire con una illustrazione pubblica di tutti i grandi progetti da lui avviati, ed a suo sostegno è nato un comitato spontaneo per la legalità. Ma non è ancora chiaro se intenda ricandidarsi o meno. Il gruppo Adesso si cambia, riconducibile a Gianpaolo Lugini (ex consigliere comunale) dopo aver avuto colloqui ufficiali con il PD e con lo stesso Domenico D’Antonio, ha diramato per il tramite del suo coordinatore Domenico De Santis un comunicato stampa annunciando una fase di stand by. Le decisioni di alcuni gruppi, dipendono anche da quello che faranno altri, e la brevità dei tempi certo non aiuta a dipanare una matassa che risulta essere abbastanza intricata. Nel PD infatti è in corso una certa diatriba tra le varie componenti. C’è chi vuole ricandidare sindaco Mario Mazzetti, segretario provinciale dello stesso partito, e chi invece vuole portare avanti altri nomi come quello di Velia Nazzarro, gia’ assessore nella precedente legislatura Mazzetti, oppure Evando Ranieri, gia’ revisore dei Conti con la precedente legislatura Mazzetti. Ma si parla anche di Italo Ottaviani, gia’ vice sindaco con Mazzetti che vanta una delle piu’ lunghe carriere di permanenza consiliare. I quattro dimissionari della maggioranza D’Antonio invece starebbero per dare vita ad una lista abbinando presente e passato con il ritorno in campo di Luciano Lauri, ex sindaco di Carsoli. I Sel, che prima erano con D’Antonio, stanno riflettendo sul da farsi, e annunciano di volersi confrontare su programmi sociali. Acque chete, forse solo apparenti, per quel che riguarda Daniele Imperiale, ex presidente del Consiglio che ha scelto invece, insieme ai suoi, la strategia della calma e della riflessione. Dunque i giochi sono aperti a tutto campo, ed il numero delle liste è sicuramente condizionato da una serie di veti incrociati dovuti a personalismi , ma anche e soprattutto di situazioni spartitorie delle varie poltrone, che a quanto pare stanno a cuore a molti, data la particolare vivacità che regna a Carsoli su questo fronte. Un nuovo gruppo chiamato “Responsabilità Popolare” coordinato da Paolo Ragazzoni, ha come obiettivo contibuire alla formazione di un governo cittadino responsabile dove vengano valutate le competenze ed i ruoli giusti al posto giusto e non i personalismi e le accuse gratuite. Dunque fumate nere…i candidati sindaci non sono ancora chiari. Speriamo che il percorso iniziato con il traumatico scioglimento del consiglio possa condurre alla formazione di liste con candidati affidabili, di esperienza ma anche giovani con una carta di indentità unica e chiara; anteporre gli interessi della collettività alle rivalse ed ambizioni personali.