L’Aquila. “La dieta Mediterranea: le eccellenze abruzzesi”, convegno promosso da FareAmbiente e Cotir con il contributo della Direzione Politiche agricole, Comune di Chieti e Unioncamere ed in corso di svolgimento al teatro Marrucino di Chieti, e’ stata anche l’occasione per l’assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, di illustrare le linee guida della nuova Programmazione sullo Sviluppo Rurale e di fare da apripista ai lavori. “Non si riflette mai abbastanza sul fatto che tutto cio’ che e’ cibo, tuto cio’ che e’ alimentazione, parte dall’agricoltura – ha sottolineato l’assessore – ed e’ inevitabile che un’agricoltura di qualita’ incida in maniera evidente su quello che poi troviamo quotidianamente in tavola. Per questo, – ha proseguito – parlare alle nuove generazioni, in questa occasione rappresentate dagli studenti di diverse scuole cittadine, dei problemi connessi al consumo del cibo, non e’ solo un fatto importante ma anche un argomento di strettissima attualita’ su cui insiste, in maniera particolare, la stessa Comunita’ europea che sta scrivendo la nuova Politica agricola comune (PAC). Invogliare i ragazzi ad un consumo maggiore di frutta e verdura, possibilmente prodotte nel nostro territorio, non e’ solo un modo per salvagurdare segmenti importanti della nostra economia agricola – ha continuato – ma puo’ incidere postivamente soprattutto sulla nostra salute”. Tra le principali tematiche dibattute anche quella relativa agli OGM. “A tal proposito, – ha affermato l’assessore – manteniamo ferma la posizione di contrarieta’ agli organismi geneticamente modificati e non certo per una questione ideologica ma perche’ riteniamo che l’Abruzzo non abbia bisogno di farvi ricorso. Infatti, la terra ci da’ prodotti di altissima qualita’ e di eccellenza e su questo si sta lavorando per rafforzare tale vocazione. Tanto e’ vero, – ha aggiunto – che da noi l’utilizzo dei fitofarmaci in agricoltura e’ piuttosto marginale mentre si registrano quote sempre crescenti di terreni dedicati alle colture biologiche. Ero e resto convinto che l’agricoltura – ha concluso – debba restare in mano agli agricoltori e non rischiare di finire in mano a operatori senza scrupoli della finanza internazionale”.