Magliano de’ Marsi. Nella suggestiva piazza della chiesa di Santa Lucia, chiusa al traffico e arredata per l’occasione, si è tenuta una delle più riuscite serate itineranti di Gironi Divini, la manifestazione dedicata al vino abruzzese di qualità, che quest’anno ha superato i consueti confini del borgo di Tagliacozzo per toccare diversi paesi della Marsica. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Pasqualino Di Cristofano, ha subito aperto simbolicamente le porte di Magliano per far sì che si potesse portare a compimento un evento – piccolo nei numeri, ma altamente qualitativo – dove parlare di enologia e di cultura del bere consapevole, in sicurezza e tranquillità. Ecco, allora, che ad andare in scena sono stati gli spumanti abruzzesi, in una serata che ha voluto rappresentare lo stato dell’arte delle bollicine di casa nostra. Relatore, come per tutta la manifestazione, il critico Franco Santini, coadiuvato nel servizio dal bravissimo Giuseppe Caudai della Fisar.
Dieci gli spumanti al pubblico, di tutte le età e con molti giovani interessati, che hanno spaziato tra le varie tipologie in produzione: dai più semplici e beverini metodo Charmat Martinotti, ai più auteri e complessi Metodo Classico, passando per rifermentati ancestrali e spumanti dolci. L’Abruzzo non è certo nota per la sua scuola spumantistica, ma negli ultimi annni i produttori abruzzesi hanno fatto grandi miglioramenti anche in questo campo, raggiungendo dei picchi di eccellenza che nulla hanno da invidiare alle blasonate produzioni del Nord. Un esempio i due Metodo Classico presentati a Magliano: il Brut Rosè di Di Sipio e il “Blanc del Blanc” 24 mesi di Fausto Zazzara. Vini profondi e piacevoli al tempo stesso, veri e propri “champagne” abruzzesi, che hanno raccolto gli applausi di gran parte del pubblico presente.
Interessante anche la batteria dei Metodo Charmat Martinotti: vini con meno ambizioni, pensati per un consumo più immediato e senza pensieri. Prodotti, tutti, che al di là della loro apparente semplicità, sicuramente sono cento volte meglio di tanti sbiaditi e noiosi “prosecchini”. Questa la lista: l’Eteros di Vini La Quercia, la Gran Cuveé di Fantini, l’Aster bianco di Zaccagnini, il Rosè di Vigna Madre, il Nontiscordadime di Chiusa Grande e il Pecorino Voilà di Casal Thaulero. Spumanti diversi fra loro, per vitigno e per residuo zuccherino, ma accomunati da una immediata e spontanea piacevolezza.
A completare la gamma due prodotti agli estremi. Da una parte il metodo ancestrale a base di pinot grigio di Lunaria Bio, il brand biodinamico della Cantina di Orsogna, frizzante e divertente, come si attiene a questa tipologia di prodotti assai in voga negli ultimi tempi. Dall’altra il Moscato spumante dolce di Lampato, piaciuto moltissimo per la sua tipica aromaticità e per un grado zuccherino presente ma non invadente.
A fine serata, il sindaco Di Cristofano ha salutato tutti i presenti, rilanciando l’appuntamento al prossimo anno, quando, situazione pandemica permettendo, si getteranno le basi per un evento più grande e organizzato, capace di coinvolgere l’intera comunità maglianese e la Marsica tutta.