Lecce nei Marsi. Le antiche miniere di bauxite come opportunità di sviluppo turistico. I sacrifici di minatori marsicani che per anni hanno scavato senza sosta per dare un futuro migliore alle loro famiglie potrebbero diventare uno scenario rievocativo per un percorso storico e naturalistico. Di questo progetto si parlerà oggi e domani nell’ambito della Giornata nazionale delle miniere, una ricorrenza giunta alla sua undicesima edizione.
L’iniziativa viene promossa per diffondere il valore e il significato culturale del turismo geologico e vede coinvolti molti soggetti su scala nazionale: Aipai (Associazione italiana per il Patrimonio archeologico industriale), Ispra (Istituto superiore per la ricerca ambientale), Anim (Associazione nazionale ingegneri minerari), Ami (Associazione mineraria italiana), G&t (associazione geologia e turismo) e numerose altre associazioni. Finalità principale dell’evento è la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle tematiche legate alla tutela, conservazione, valorizzazione e fruizione, per fini culturali, didattici e turistici, del patrimonio minerario e geologico italiano.
In questo quadro l’Erci (Esperienze ricerche di cooperazione internazionale) team Onlus e il Csen (Centro sportivo educativo nazionale) hanno dato vita a “Il cammino della bauxite”, un evento di trekking teso a suscitare interesse per un aspetto finora poco considerato della storia della Marsica fucense. Si tratta delle miniere di Bauxite di Lecce nei Marsi, e in particolare la cava di Collerosso, che dal 1901 al 1930 ha rappresentato la maggiore produzione di minerale italiano di Bauxite e la maggiore produzione di metallo italiano di alluminio.
All’iniziativa collaboreranno i Comuni di Gioia dei Marsi, Lecce nei Marsi, Bisegna e Ortona dei Marsi e un nutrito numero di associazioni ambientaliste: Il Salviano, Montagna grande, Amici Orso Bernardo, l’Osservatorio Tratturi Bene Comune, Associazione Monte Serrone. Il percorso comprenderà il cammino del minerale, che da Gioia dei Marsi, passando per Lecce nei Marsi, Bisegna e Ortona dei Marsi raggiungeva la Ferriera di San Sebastiano, dove c’era un altoforno.
Di particolare interesse è la partecipazione attiva dell’Osservatorio tratturi bene comune e del Dipartimento di Architettura dell’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara che insieme ad ErciTeam daranno vita al Laboratorio “Campus La Via dei Marsi. Live is/the Life”, una iniziativa che intende inaugurare una attenta ricognizione sul campo di tutti gli aspetti naturalistici, storici e culturali dei territori ricompresi nel Cammino della Bauxite, itinerario tra i punti di forza de “La Via dei Marsi”, progetto che ha riscosso vari riconoscimenti, come il Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa, apripista alla candidatura all’Unesco della Marsica fucense a Riserva della Biosfera dell’Appennino Centrale, nell’ambito del programma Mab.