Avezzano. “Dove sono i tanto sbandierati fondi destinati alle opere di ristrutturazione e messa in sicurezza della cattedrale di San Bartolomeo? E, soprattutto, esistono per davvero?”. A dichiararlo è Francesco Eligi, consigliere di minoranza al Comune di Avezzano in quota Movimento 5 Stelle.
“Nel corso dell’ultima campagna elettorale per le comunali avezzanesi, quella che ha visto uscirne vincente l’attuale sindaco – prosegue Eligi – questi investimenti da possibili sono diventati concretizzabili, proprio perché la Regione ha più volte dichiarato di aver sbloccato i fondi destinati a tali opere. Fra i luoghi di culto presenti nella Marsica c’era anche la cattedrale di Avezzano. Se i lavori annunciati erano presentati come certi, e se la regione ha sbloccato e girato i fondi necessari, come mai la scalinata adiacente il sagrato della chiesa è ancora dismesso? Come mai sul tetto sono visibili danni?”
Eligi riporta all’attenzione il delicato tema degli investimenti pubblici sui luoghi di culto. Vale la pena fare un salto indietro nel tempo e prendere in considerazione gli accadimenti degli ultimi tre anni. Come riportato da Marsicalive l’11 febbraio 2017, l’allora giunta comunale guidata da Gianni Di Pangrazio si impegnò a distribuire alle parrocchie della città i soldi destinati alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle chiese. Tra i destinatari non figurava la cattedrale di San Bartolomeo.
Ventiquattro ore dopo, sempre Marsicalive informava del fatto che la Regione Abruzzo, nell’ambito del programma attuativo regionale Fas 2007-2013, il cui obiettivo era quello di elevare il grado di attrattività turistica regionale “attraverso la valorizzazione di musei, aree archeologiche, beni storici e architettonici”, si impegnava a stanziare un milione e 300mila euro per la ristrutturazione della cattedrale di Avezzano, bisognosa di interventi più o meno urgenti. Previsione inserita nel Masterplan Abruzzo e fortemente sponsorizzata dall’allora presidente della regione, Luciano D’Alfonso.
Come riportato da Marsicalive, passano quattro mesi e la Regione Abruzzo, durante una riunione della giunta regionale, comunica che, “in attuazione del programma di “Recupero e valorizzazione dell’edilizia sacra nelle quattro province abruzzesi al fine di migliorare l’attrattività turistica sul territorio” nell’ambito del Masterplan Abruzzo”, alla cattedrale di Avezzano saranno destinati 450.000 che andranno alla parrocchia, la quale, li utilizzerà per il fine sopra espresso.
Il budget iniziale di un milione e 300mila euro, quindi, è stato più che dimezzato. E questo dopo neanche due anni dalla prima previsione di bilancio. La domanda che tutti si pongono, a partire dal consigliere Eligi, è quando e se questi soldi verranno utilizzati per l’opera di manutenzione ordinaria e straordinaria cui sono destinati. Ad ora la parrocchia non ha nulla. La motivazione risiede in problemi burocratici che hanno rallentato la possibilità di ottenere questi fondi che, con un prezioso gioco di parole e sensi possiamo definire “in dirittura d’arrivo ma non ancora appaltati”. Ma almeno sappiamo che questa prima tranche di 450.000 euro c’è, esiste, è definita e, anche se in ritardo, verrà concessa. Resta solo da vedere quando. Circa i soldi restanti e alla seconda tranche (ammesso che ne basti una) per ottenerli, non si può dire nulla, essendo che qualsiasi previsione risulterebbe azzardata.
L’edificio, la cui versione più recente risale agli anni ’30, è stata edificata come senso d’orgoglio e di rinascita di tutta la comunità marsicana in seguito al terribile del 1915, ma anche per riaffermare la centralità di Avezzano rispetto a tutti gli altri centri della Marsica. L’ultimo intervento di rilievo risale a circa 15 anni fa quando durante i lavori di recupero e valorizzazione dell’area della vecchia chiesa, furono anche riportati alla luce resti di una struttura precedente risalente all’epoca medievale.