Tagliacozzo. Svolgeva lavori di edilizia durante le ore d’ufficio, proprio quando, invece, sarebbe dovuto essere sul posto di lavoro alla Soprintendenza archeologia delle Belle arti e paesaggio dell’Abruzzo. Per mesi è stato pedinato e fotografato. Ora deve rispondere del reato di truffa aggravata continuata ai danni dello Stato o di altro ente pubblico. Nei guai è finito un funzionario amministrativo impiegato nella sede della Soprintendenza a Tagliacozzo. L’inchiesta della procura di Avezzano ha portato una particolareggiata indagine scaturita da una vicenda collaterale di natura civilistica. Il sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, Elisabetta Labanti, ha in mano un corposo fascicolo sulla vicenda e venerdì ci sarà l’interrogatorio di garanzia nei confronti del dipendente pubblico.
Tutto sarebbe scaturito da una lite tra vicini di casa. Secondo quanto emerge dall’indagine, i proprietari di due distinte proprietà nel Comune di Tagliacozzo avrebbero iniziato a litigare in merito a dei lavori che uno dei due stava mettendo in atto. Ci sarebbero state una serie di denunce sulla vicenda per contestare gli interventi In una occasione, sempre secondo quanto emerso dalle indagini, tra i due proprietari i toni sarebbero diventati incandescenti tanto che era stato necessario l’interessamento delle forze dell’ordine. Durante le indagini legate alla lite tra le due famiglie sarebbe emerso che a portare a termine gli interventi era un dipendente pubblico che svolgeva altra attività anche in orario d’ufficio.
Dalla controversia, gli investigatori sarebbero venuti a conoscenza di un’altra questione ben più importante, a loro avviso, della lite tra proprietari. Si sarebbero accorti che a mettere in atto gli interventi di natura edilizia era un dipendente della Stato, in particolare della Soprintendenza d’Abruzzo. A quel punto sarebbe scattata l’indagine parallela che, secondo quanto emerso, avrebbe messo alla luce presunte violazioni legate all’attività lavorativa. Gli investigatori avrebbero controllato minuziosamente gli spostamenti del dipendente statale accusandolo di aver svolto gli interventi edili per una delle due famiglie durante l’orario di lavoro. Ne è scaturita un’inchiesta di quattrocento pagine che ora è in mano agli inquirenti.
Il dipendente per ora è indagato e dovrà essere ascoltato venerdì pomeriggio dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano, Daria Lombardi, per l’interrogatorio di garanzia. “Si tratta di episodi saltuari”, ha sostenuto il difensore dell’indagato, l’avvocato Augusto D’Amico, “il mio assistito ha sempre lavorato alacremente per l’ente di appartenenza. Gli episodi in questione sono avvenuti sempre in buona fede e da valutare attentamente. Siamo in attesa di leggere il fascicolo di indagine, poi decideremo il da farsi”.