Canistro. “Indetto lo stato di agitazione del personale della casa di cura divisione Ini Canistro S.p.A. e attivate le procedure di raffreddamento e conciliazione ai sensi e per gli effetti della vigente normativa – legge 146/1990 e smi, in quanto, a seguito di un incontro tenutosi il 26 aprile 2017 con la direzione della predetta struttura, nel corso della quale i sindacati sono state portati a conoscenza di criticità derivanti dalla rimodulazione, in struttura Monospecialistica di Ortopedia, dell’assetto e della conformazione della Clinica. Tale rimodulazione ha generato la sospensione dei pagamenti da parte della ASL delle prestazioni sanitarie”. A dichiararlo Francesco Marrelli e Anthony Pasqualone, segretari provinciali FP CGIL, Giuseppe Capoccitti segretario territoriale CISL FP e il segretario provinciale UIL FPL Antonio Ginnetti.
“Nella stessa riunione”, continuano i sindacati, “è stato riferito che la rimodulazione dell’assetto e della conformazione della Clinica produrrebbe una eccedenza di personale, stigmatizzata dai sindacati che connessa alla sospensione dei pagamenti – operativa dal mese di febbraio 2018 – produce ritardi nei pagamenti degli stipendi dei dipendenti e dei collaboratori. Successivamente il 6 luglio 2018, la direzione delle risorse umane della casa di cura ha comunicato ai sindacati e ai lavoratori che l’esito dell’incontro avuto in Regione, non è stato positivo, e che, pertanto, non è stato possibile rimuovere tempestivamente il blocco amministrativo che ha sospeso – da febbraio 2018 – la remunerazione corrente delle prestazioni sanitarie erogate e ritenute, tra l’altro, legittime e appropriate dalla stessa ASL. Di conseguenza, l’Ini di Canistro ha dichiarato di non poter rispettare il termine previsto per la corresponsione degli stipendi. Per risolvere positivamente la questione, la stessa Ini, ha comunicato che, da parte dei dirigenti regionali è stata prospettata una soluzione mediante un atto che sblocchi definitivamente la situazione e superi questa fase d’emergenza”.
“A seguito della situazione sopra esposta”, concludono, “è stato richiesto un incontro urgentissimo all’assessore regionale alla sanità, al responsabile del dipartimento per la salute e il welfare della Regione Abruzzo, al direttore generale ASL 1 di Avezzano – Sulmona – L’Aquila, al al direttore amministrativo ASL 1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila, al Direttore Sanitario ASL 1 di Avezzano – Sulmona – L’Aquila ed alla direzione della Ini Canistro, al fine di affrontare la problematica relativa al pagamento degli stipendi dei lavoratori della Ini di Canistro, che, a tutt’oggi, è rimasta priva di riscontro. Tanto premesso le scriventi hanno ritenuto necessario ed opportuno, al fine di tutelare i diritti dei lavoratori nel percepire la giusta retribuzione per il lavoro svolto, proclamare lo stato di agitazione del personale chiedendo, secondo quanto previsto dalla vigente normativa sui servizi pubblici essenziali, la convocazione da parte del prefetto della Provincia dell’Aquila di tutte le parti interessate ed in primis la Regione Abruzzo, al fine di ricercare in tempi brevissimi, le necessarie soluzioni. Continueremo le azioni di lotta a difesa dei lavoratori fino alla positiva e definitiva risoluzione della vertenza”.