Avezzano. I lavoratori del Crua, ex Crab, tornano a bussare alla porta della Regione per chiedere interventi immediati in loro aiuto. “Nonostante i vari appelli ai politici regionali e l’audizione in terza commissione Agricoltura convocata da Lorenzo Berardinetti (per il 29.11.17), richiesta dalla sola Uil , poi puntualmente rinviata “a data da destinarsi” senza nessuna motivazione ufficiale, la situazione del neonato Centro Crua, già moribondo, è arrivata al punto di non ritorno”, hanno spiegato i lavoratori, “oltre alle ormai 17 mensilità non percepite, per i lavoratori si porta avanti il ricorso al licenziamento del 50% del personale, mentre sui giornali si sbandiera la risoluzione dei problemi con la creazione di un unico centro in cui dovrebbero, a questo punto possiamo dire dovevano, confluire tutti e tre i centri. Da quando tre anni fa la Regione ha messo il Crab in stato di liquidazione per una perdita di circa 200mila euro con la promessa, entro sei mesi, di una legge di riordino, promessa ribadita più volte sui media e in diverse sedi ufficiali dall’assessore all’Agricoltura Dino Pepe, il risultato è che ad oggi il debito si è decuplicato”.
“Noi lavoratori, ormai esausti non potendo più fidarci delle promesse dei politici, sempre disattese, anche con il bene placido di alcune organizzazioni sindacali, riteniamo di dover procedere con tutti i mezzi legali per far valere i nostri diritti”, hanno concluso, “quindi se l’assessore Dino Pepe e il presidente D’Alfonso non vogliono vedersi piombare addosso e a brevissimo ingiunzioni di pagamento, oltre a quelle già in corso dei dipendenti costretti a licenziarsi, devono urgentemente prendere una decisione chiara e definitiva sulla Ricerca nella regione Abruzzo. Dei 450mila euro erogati dalla Regione i dipendenti non ne hanno visto a tutt’oggi neanche 1 euro”.