Collelongo. Era ricercato da oltre tre anni. Se non fosse rientrato in Italia probabilmente l’avrebbe fatta franca. Ma al cuore non si comanda e non è riuscito a negare una visita ai genitori. I carabinieri hanno saputo della sua presenza in paese e sono entrati in azione. Per lui non c’ stato scampo ed è stato bloccato e ammanettato. Bogdan Musetescu, 31 anni, deve scontare una condanna in via definitiva per una rapina a mano armata messa a segno in un bar di Luco dei Marsi insieme a due complici di nazionalità romena nel 2012.
Era sparito dalla circolazione dopo il delitto Callegari nel quale era rimasto coinvolto con l’accusa di rissa aggravata. Da allora, nonostante dovesse scontare una pena di due anni e cinque mesi per rapina, era diventato un fantasma. Ma le indagini degli investigatori non si erano mai fermate. Le sue tracce portavano in Romania, poi in Germania. I carabinieri della stazione di Trasacco, guidati dal comandante Armando Croce, hanno avuto la soffiata e lo hanno arrestato.
Per il delitto di Marco Callegari, avvenuto il 10 settembre del 2015 in località Piccola Svizzera di Tagliacozzo, i giudici della prima sezione della Cassazione hanno condannato a 16 anni, confermando i primi due gradi di giudizio, Pietro Catalano, 50enne buttafuori, colui che ha sparato contro la vittima uccidendolo sul colpo. Musetescu è accusato insieme ad altre cinque persone di aver preso parte attiva nella rissa che ha poi portato all’uccisione di Callegari.
Dopo questa accusa che il giovane aveva deciso di iniziare la sua latitanza, fuggendo all’estero, prima in Romania e poi da lì trasferendosi in germani. Era accusato anche di evasione perché nell’estate del 2012, mentre era sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora con permanenza notturna in casa, era stato trovato dagli agenti della squadra anticrimine di Avezzano, davanti a un pub del centro. Tutti reati per i quali erano in corso processi a suo carico e dai quali era riuscito a sfuggire trasferendosi all’estero.