Avezzano. Manca il numero legale e salta il consiglio comunale. I capogruppi consiliari di FLI, PD, UDC, Rinnovamento e partecipazione e API, Gino Di Cicco, Giuseppe Di Pangrazio, Ingazio Iucci, Roberto Verdecchia e Luigi Milano, puntano il dito contro l’amministrazione accusandola di non aver rimandato la discussione di importanti temi. “Il Consiglio Comunale di Avezzano? Occasione preziosa soltanto per darsi gli auguri di Natale, non per esaminare le rilevanti questioni per i cittadini di Avezzano poste all’ordine del giorno”, hanno spiegato i consiglieri comunali, “parte della maggioranza non si è presentata e le opposizioni si sono alzate per fare venire meno il numero legale con gravi e pesanti ripercussioni interne alla maggioranza. L’interrogativo di fondo che ci si pone è chi si assumerà la responsabilità dei provvedimenti che si sarebbero dovuti affrontare su importanti argomenti quali le modifiche al regolamento del funzionamento del Consiglio, quelle sulla gestione del teatro comunale dei marsi e l’esame per la decadenza di alcuni consiglieri (perennemente assenti). Tali e rilevanti questioni quando saranno affrontate? Si ricorda a noi stessi che chi viene eletto è chiamato ad amministrare il bene pubblico e non ad assentarsi costantemente adducendo convenevoli giustificazioni, non garantendo, in questo modo, il minimo legale nella maggioranza. Sarebbe stato tanto interessante ascoltare i giustificati degli assessori comunali e del sindaco sulla sospensione del pagamento del ticket dei parcheggi tanto annunciata ma mai posta in essere penalizzando oltremodo la città e tutti i cittadini; sarebbe stato altresì importante essere posti a conoscenza circa le inadempienze per la nomina del delegato al posto del neo commissario ad acta indicato dal Tar Abruzzo in relazione all’isola pedonale vista la mancata costituzione in giudizio del Comune stesso nel giudizio di primo grado, circostanza che graverà sulle tasche dei cittadini e sulla vivibilità della città; sarebbe stato tanto importante essere posti a conoscenza se vi è la volontà di ricorrere al Consiglio di Stato per la soppressione dell’Ufficio delle Dogane e come tutelare le sopprimende istituzioni. Tutto questo ed anche di più è mancato, c’è solo da domandarsi per colpa di chi?”.