Carsoli. È scontro totale tra l’Asl di Carsoli e le sue guardie mediche, le quali hanno proclamato per oggi, mercoledì 17, uno sciopero che andrà avanti ad oltranza.
Le motivazioni sono dovute al fatto che l’azienda sanitaria ha imposto alle guardie di sospendere il servizio ambulatoriale, cosa che ha quindi portato i dipendenti ad incrociare le braccia in segno di protesta.
Da giorni, infatti, la direzione sanitaria ha comunicato alle guardie che non potranno più visitare i pazienti che si recano nella struttura nel cuore di Carsoli ma dovranno recarsi personalmente nelle abitazioni dei residenti e non che ne fanno richiesta.
Questa decisione, che già ha creato problemi in altre comunità che fanno parte della Asl 1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila, non è andata giù né ai medici e né ai sindaci che si sono subito mobilitati per fare in modo che un servizio fondamentale non venga cessato. I sindaci dei comuni di Carsoli, Rocca di Botte, Oricola e Pereto hanno scritto al direttore generale facente funzioni Maria Simonetta Santini, al direttore amministrativo dei distretti, Pierpaolo Falchi e al responsabile delle cure primarie area Marsica Stefania Viscogliosi e li hanno invitati a prendere parte all’incontro per capire come poter contrastare questa emergenza che si è creata nella Piana del Cavaliere.
Al vertice, che si è tenuto nei giorni scorsi nel comune di Carsoli, però, oltre ai sindaci, ad alcuni medici del distretto e delle parti sociali non ha partecipato alcun rappresentante della Asl. Questo ha creato un ulteriore frizione tra le parti e ha spinto gli specialisti a indire uno sciopero che partirà questa mattina e andrà avanti fino a sabato.
“Abbiamo cercato di capire qual era il problema e di andare avanti nell’interesse del territorio e dei residenti”, ha spiegato Velia Nazzarro, sindaco di Carsoli, che insieme ai colleghi Giacinto Sciò (Pereto), Antonio Paraninfi (Oricola) e Fernando Marzolini (Rocca di Botte) sta affrontando la vicenda, “sentiremo il comitato dei sindaci e li interesseremo di questa situazione che rappresenta un vero e proprio problema per la Piana del Cavaliere. I medici sono costretti a non poter più effettuare delle visite ai pazienti che si recano nel distretto a quanto pare per problemi economici.
È sconcertante e paradossale tutto ciò, anche perché uno specialista che si trova davanti a un cittadino spesso non se la sente di dire che non può visitarlo anche se sa di non poterlo fare”.