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L’archivista Bonventre presenta il suo progetto al museo archeologico Cicolano di Corvaro sull’albo d’oro dei caduti di guerra

Redazione Attualità di Redazione Attualità
9 Novembre 2018
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Corvaro. Proseguono gli appuntamenti in programma al MAC – Museo Archeologico Cicolano di Corvaro nell’ambito del progetto di commemorazione della fine della Grande Guerra promosso dal SIMBAS (Sistema Integrato Musei e Biblioteche dell’Alta Sabina). Sabato 10 novembre alle 17 l’archivista storico Salvatore Luciano Bonventre interverrà al MAC per parlare degli “Eroi della Grande Guerra del Salto-Cicolano”. Il dottor Bonventre da diversi anni porta avanti una ricognizione sul Cicolano finalizzata ad elencare i caduti dei 7 Comuni della valle del Salto nella guerra del 1915-18, insieme ad una rassegna delle targhe e delle lapidi commemorative presenti sul territorio. Il fenomeno del culto della memoria dei caduti della Grande Guerra ebbe a diffondersi in tutta Europa negli anni Venti con gli esordi della propaganda dei Regimi Totalitari. Piazze e luoghi d’interesse pubblico, di città e paesi, si rivestirono via via di “un candido mantello marmoreo” a perpetuo monito del sacrificio di vite pagato da ogni comunità per la causa bellica, stagliando nell’immaginario dei posteri simboli e iconografie dell’immolazione al bene comune, dell’eroismo nei confronti del nemico e della glorificazione della vittoria. Principi a fortificazione della coesione nazionale e del senso di patria.

Un primo resoconto sul fenomeno in ambito locale è stato pubblicato da Bonventre nella raccolta “Il Cicolano dalla nascita del fascismo alla Repubblica” (2008), curata da Giovanni Maceroni e Anna Maria Tassi, con il titolo “I combattenti del Cicolano nelle guerre del Novecento”. Il “Progetto Eroi del Salto-Cicolano” intrapreso dall’archivista, e sostenuto già dal Comune di Pescorocchiano, vuole comprendere anche il censimento dei luoghi della memoria dei caduti della Prima Guerra Mondiale, ai quali restano legati soprattutto i gruppi locali dell’Associazione Nazionale Alpini. Valorizzare targhe e monumenti lapidei presenti nel territorio, attraverso una loro prima catalogazione fotografica, è sicuramente uno dei modi per conservare quelle condivisioni di memorie e racconti tramite i quali le piccole comunità rurali si riallacciano ai grandi eventi storici e si sentono parte di essi, nel bene e nel male.

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Bonventre prevede di concludere la ricognizione con la redazione di un “Albo d’Oro dei caduti e dei decorati del Cicolano”. L’Albo dovrà configurarsi come una sorta di banca dati arricchito, attraverso ricerche d’archivio collaterali, di quelle informazioni che spesso i parenti delle vittime di guerra non hanno avuto la possibilità di conoscere, come il reparto di reggimento, il giorno, il luogo e la causa della morte; corredato, quando disponibile, di lettere o testimonianze varie del caduto, incluse fotografie e decorazioni al valore.

Un progetto lodevole che vuole restituire profondità ai profili spesso senza volto di quei contadini della valle del Salto che dovettero prendere parte alla guerra, e divennero eroi a modo loro, nello stesso momento in cui affrontavano la difficile ricostruzione dopo le devastazioni prodotte nella valle dal terremoto di Avezzano (15 gennaio 1915).

Si ricorda infine che l’ultimo evento commemorativo in programma al MAC si svolgerà sabato 1 dicembre alle ore 17 con la presentazione del libro “Il Lazio e la Grande Guerra” a cura di Paola Guerrini e Massimo Vitucci, alla quale seguirà una performance di musica e letture intitolata “Soldati che furono” curata da Dajana Barbonetti, Carmine De Michelis, Silvia Franchi e Pietro Spera. I giovani musicisti accenderanno la riflessione sugli aspetti più duri della vita in trincea attraverso l’esecuzione di brani dedicati al tema che saranno affiancati da letture su stralci di diari e testimonianze di soldati sopravvissuti all’orrore del conflitto.

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