L’Aquila. Valorizzazione, tutela e sviluppo dei territori dell’entroterra della provincia dell’Aquila e connessione delle persone che li abitano. Sono gli obiettivi principali della neonata associazione ‘Aree Interne-Territori Liberi’. Al centro delle attività dell’associazione, eventi e laboratori culturali, dibattiti ed iniziative per valorizzare le tradizioni locali ed il patrimonio immateriale del territorio e per favorire la mobilità e la connessione tra i territori e le persone che li abitano, creando reti tra le comunità delle aree interne e le altre realtà locali e nazionali, con il fine di stimolare il dialogo e lo scambio di esperienze.
L’associazione sosterrà, inoltre, progetti di sviluppo ambientale attraverso la promozione di iniziative che rispettino l’ambiente e contribuiscano a migliorare la qualità della vita per la salvaguardia e il miglioramento delle condizioni ambientali e dell’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali. Tra gli obiettivi, anche lo sviluppo imprenditoriale e turistico, attraverso l’interlocuzione con le realtà imprenditoriali locali per dare risalto ai luoghi meno conosciuti con l’obiettivo di incoraggiare un turismo virtuoso che rispetti l’identità dei territori; il supporto, la formazione ed il lavoro, offrendo opportunità di educazione e apprendimento per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta; la promozione della parità di genere con i principali obiettivi di eliminare la violenza di genere, contrastare i preconcetti sessisti, eliminare le disparità nel mondo del lavoro, ottenere una piena partecipazione delle donne nei diversi ambiti della vita sociale e nei processi decisionali, sensibilizzare sulla questione del dislivello retributivo e pensionistico per una progressione della comunità che viviamo.
“Il logo si ispira ai colori dei simboli della nostra regione: l’oro del Guerriero di Capestrano simbolo delle aree interne, il verde delle nostre montagne e dei nostri parchi, il blu del mare che si abbracciano a simboleggiare la bellezza della nostra terra e di chi la abita – afferma la presidente dell’associazione Agata Tiberi – In un momento storico, in cui le aree interne diventano spazi sempre più vuoti, recuperare il valore di questi luoghi parte dall’idea prioritaria di coinvolgere il tessuto sociale che le abita, attraverso l’integrazione e l’interazione della natura, le pratiche culturali, il tessuto socio-economico e le nuove tecnologie quali strumenti per favorire la partecipazione civica ed il dialogo intergenerazionale. Il progetto nasce dall’esigenza di restituire protagonismo a quei territori che, pur rappresentando un patrimonio storico, culturale ed ambientale unico, rischiano di essere sempre più emarginati e dimenticati. L’associazione ha l’obiettivo di rafforzare la coesione sociale, stimolare la partecipazione attiva e promuovere iniziative culturali, artistiche ed economiche che possano favorire il rilancio di queste realtà. Siamo convinte e convinti che queste aree sono il vero e proprio motore di crescita della nostra regione ed il futuro del nostro territorio grazie alla loro autenticità, alla biodiversità e alle risorse uniche che possiedono”.
“La nostra missione è quella di contribuire alla costruzione di un futuro più equo e solidale per le persone che abitano il nostro territorio: vogliamo essere e saremo a fianco delle persone. L’associazione è di natura laica, tuttavia si ispira ai principi della dottrina sociale della chiesa quali la dignità della persona umana, il bene comune e la solidarietà. Invitiamo tutte le associazioni, le istituzioni ed i cittadini e le cittadine che condividono questa visione ad unirsi a noi in questo ambizioso progetto. Insieme possiamo ridare voce e valore alle nostre aree interne: sul territorio e per il territorio. Nei prossimi mesi, daremo vita ad una serie di eventi che avranno al centro l’entroterra abruzzese e le persone che lo abitano”, conclude la presidente. Oltre alla Tiberi, il consiglio direttivo ha eletto tesoriere Pierleoni Giovanni Paolo e alla carica di consiglieri Luciano Bakale Efua, Gino Petrangelo, Gregorio Toccarelli e Maria Ventresca.