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L’appello di un marsicano a Renzi: non accorpate il corpo della forestale con la polizia

Redazione Attualità di Redazione Attualità
27 Maggio 2015
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Avezzano. Un ex  sottufficiale  del  Corpo Forestale dello Stato, Carlo Paris, ha scritto a Matteo Renzi in vista dell’accorpamento della forestale con la polizia. “Seguo  con  partecipazione   emotiva e  profonda  amarezza le  vicende  del   suo ” eventuale accorpamento  ad   altra Forza di Polizia dello Stato”,  previsto  dal DDL Madia”, ha commentato Paris, “così che dopo l’avvenuta    approvazione  in Senato,   a breve   anche  la Camera dovrà   pronunciarsi  al riguardo.  Fatto sta che con   tale   disegno  non si  capisce  ancora  cosa  farne   del  Corpo Forestale  dello Stato.  Intanto lo stesso Senato,  dopo decenni,  ha  introdotto nel    variegato  panorama  legislativo   cinque nuovi reati ambientali    aumentando   le  pene per rafforzare l’attività  di contrasto alle   eco-mafie. Una    Legge  definita   dal suo   governo   “storica”  e  “rivoluzionaria”, mentre l’aula del Senato giorni   prima     decretava l’assorbimento      dell’unica       forza di  polizia   dello  Stato   specializzata    nella tutela  del territorio e  dell’ambiente.  Una indecifrabile  e  paradossale   contraddizione ,     che  segnala    quanta   confusione    regna  intorno  a questa  materia.  Le  ragioni   divulgate     a  motivo    di  tale  scelta,    nascono  Corpo forestale dello Stato  in azione   dalla  ventilata     esigenza      di   intervenire  sulla spesa  pubblica   per  abbassare   i costi,      riordinare  le  competenze  e funzioni  in materia ambientale,   evitando    sovrapposizioni e  duplicazioni,   ridurre    una  Forza  dell’Ordine.  Lei  sa     benissimo   Signor  Presidente,    che  il Corpo  Forestale dello Stato  ha   un   organico di appena  8000  unità   ,  con    1000 Comandi di stazione dislocati  capillarmente  su tutto il territorio nazionale,   per cui  in tante  località di montagna,  isolate e disagiate,   rappresenta  l’unico ed  insostituibile  baluardo dello Stato.    Sa   anche   che   lo stesso  ,   in ossequio  a  provvedimenti  di  tagli   alla  spesa pubblica,   ha subito    un  significativo  ridimensionamento dei suddetti Comandi di stazione,  veri presidi operativi sul territorio,   e di alcuni uffici periferici   che ne hanno indebolito l’efficacia  e la presenza costante sul territorio.  Dunque  un Corpo      sottodimensionato,   con carenze  croniche di mezzi  ed equipaggiamento,   che   nonostante    le  puntuali    ristrettezze di bilancio    svolge  pienamente     i molteplici  e  polivalenti    compiti  istituzionali affidatigli.   E questo grazie all’impegno  e capacità  professionali dei suoi uomini,   ricchi    di conoscenze ed esperienze  specifiche   acquisite  in materia  ambientale,    e  non  facilmente ripetibili.      Tuttavia   al paese Italia,   secondo  stime effettuate,   lo stesso    costa  poco più di 490 milioni di euro l’anno; 460  relativi al trattamento economico del personale –  che andrebbe comunque corrisposto – e 30  milioni per il funzionamento istituzionale. Questa  somma    verrebbe  facilmente   compensata   dalla riscossione  di illeciti amministrativi  per reati ambientali.  Viceversa,     dovendo    procedere ad un  rinnovo  di   uniformi,   distintivi,  targhe,  nuove  denominazioni,      riverniciatura di  mezzi ecc. (senza considerare   probabili disagi  per   mobilità  del personale)   si  andrebbero   a  sopportare     maggiori  costi   che    aggraverebbero  ulteriormente    la  già    precaria  situazione.   Quindi     la ragione  non è  assolutamente  economica.     Non svolge  forse  il  suo compito   istituzionale ?  E’  lecito  invece   pensare    che   esso    potrebbe   essere     di  intralcio      alle  attività   illegali del  crimine  ambientale.      Mi  permetto di  affermare ,    avendolo   servito    con orgoglio   per  quaranta anni,   che  il Corpo Forestale dello Stato  ha sempre  dimostrato  elevate  capacità  professionali,   tecniche,  sperimentali   e scientifiche,   apprezzato    e stimato   dall’opinione pubblica,   dalle  Associazioni ambientaliste,   dagli  esperti    della materia.  Per cui     sarebbe  un grave   errore   culturale e  storico  relegarlo ad un ruolo  improprio,  di secondo piano,    fuori dal suo  specifico campo  di   azione,     lasciando   spazi   liberi  ed incontrollati      per  le    organizzazioni   del malaffare     con    profitti  da capogiro.             E’   necessario  invece     un  rafforzamento   strutturale   e  organico     del   Corpo  Forestale,   seriamente    rivisitato      per   accrescerne le  potenzialità  operative    e   la presenza  costante  sul territorio.   Ben venga   dunque    un riordino   delle  funzioni di  polizia ambientale,  in  un contesto  più ampio di  riordino  delle     Forze  dell’Ordine     per evitare  sovrapposizioni e   duplicazioni.  A  chi   allora   spetterebbe       cambiare   abito,   al Corpo Forestale  dello Stato    che da    circa   duecento   anni  di vita   vigila    e  tutela      le bellezze  naturalistiche e  ambientali   del  nostro paese,    oppure  ad    altre  articolazioni  dello Stato,    come   nel caso    del   NOE  dei Carabinieri (anche Forza armata), che    come   la    Polizia di Stato,    svolgono   funzioni    di   ordine e    sicurezza pubblica?     Poi   vi  sono  i   sei   Corpi  Forestali  delle Regioni  a  statuto speciale ,  le cui   norme   di   autonomia   statutaria     non     permettono  di   poterli    toccare  in  alcun modo.  Anche la    Polizie Provinciale,     come giustamente   approvato   con  un emendamento al DDL Madia,   è   sottratta     dall’assorbimento    ad    altra Forza dell’Ordine.    Perciò    le Regioni a statuto speciale hanno  i loro Corpi Forestali,  le Province pure.   Nelle   Regioni a statuto  ordinario,  purtroppo,      non si   sa     a  chi   demandare    le competenze  in materia ambientale,   come  e      con quali  modalità      e   garanzie     per   l’interesse  generale  del    Paese.   Ma non c’è  già  chi le svolge Signor Presidente del Consiglio?    Ebbene,    nell’infelice e  malaugurata   decisione   di cambiare    l’identità  storica   al  prestigioso    Corpo Forestale dello stato,    si abbia  almeno    la   lungimiranza    di   inserire  nella   delega     al Governo  l’assorbimento   nella  Polizia di Stato (con ordinamento civile  come il C.F.S.) ,    come “Polizia Ambientale”,   istituendo  un apposito Dipartimento o Direzione   fermo restando  l’unitarietà , il  mantenimento delle strutture  sul territorio,  la specializzazione.  Signor  Presidente  del  Consiglio, Gli  uomini del Corpo Forestale dello Stato intendono continuare a svolgere le competenze  istituzionali  e  funzioni  per le quali sono stati arruolati e preparati professionalmente.

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