Tagliacozzo. Una vicenda che aveva provocato una serie di reazioni a catena e anche la decisione del comune di sostituire il segretario comunale. E invece ora tutto è stato archiviato dall’Anac. L’Autorità nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone aveva infatti avviato un procedimento nei confronti del Comune di Tagliacozzo accusato di non aver presentato in tempo il Piano triennale anticorruzione. Il procedimento era partito da una denunciata all’Anac presentata dal consigliere di opposizione Vincenzo Montelisciani. Successivamente c’era stata, stavolta nelle sedi istituzionali, anche una interrogazione del consigliere di opposizione Romana Rubeo.
Tali fatti avevano provocato diverse reazioni tra cui attriti tra il sindaco Vincenzo Giovagnorio e il segretario comunale Nicola De Nardo. Tanto che erano stati avviati i procedimenti per la sostituzione che avverrà la prossima settimana. Il Comune, e in particolare la giunta, rischiava una sanzione fino a 10mila euro. A distanza di tre mesi è arrivata la decisione e l’Ufficio di vigilanza misure anticorruzione, nell’adunanza del 25 ottobre, ha deliberato “l’archiviazione del procedimento sanzionatorio” e il ritardo “è stato giustificato alla luce delle indicazioni fornite dal Comune”. La procedura, che aveva interessato non solo il sindaco e il segretario ma anche gli altri rappresentanti della giunta, Chiara Nanni, Roberto Giovagnorio, Giuseppe Mastroddi e Manuela Marletta, era finita anche sulla scrivania del prefetto dell’Aquila. Invece le procedure adottate sono state riconosciute corrette.
“Il procedimento sanzionatorio era stato avviato a seguito di una denuncia fatta dal consigliere di minoranza Montelisciani”, ha sottolineato il sindaco, “la politica, specialmente quella dell’opposizione, non si fa a suon di denunce. Rilevo che l’opposizione del consigliere di minoranza Montelisciani sia sempre più dettata da asprezza acida e astiosa, ma proprio per questo sta collezionando un fallimento appresso all’altro. Nel caso specifico, qualora ci fosse stata una inadempienza sarebbe dovuta essere attribuita al segretario comunale e non alla giunta e al sindaco che più volte aveva sollecitato il dirigente alle formalità per adottare il piano di prevenzione. Tutto ciò”, ha concluso il sindaco, “è stato ampiamente e dettagliatamente relazionato per iscritto lo scorso luglio da me alla dirigente dell’Ufficio vigilanza Anac Nicoletta Torchio”.