Avezzano. Non tutti sanno che fino a un secolo abbondante fa, la Marsica era il territorio dell’Abruzzo che produceva la maggiore quantità di vino. Merito di ciò va ovviamente attribuito alla presenza del lago Fucino che al tempo era il terzo lago più grande d’Italia, dopo il Garda e il Maggiore. Era però quello più alto, sorgeva infatti a 700 metri slm. Dal suo prosciugamento che durò per circa venticinque anni vennero fuori 16.507 ettari di terreno. Prima di allora, come si accennava in precedenza, la coltivazione delle uve, con conseguente vendemmia e trasformazione in vino, rappresentava una tra le maggiori occupazioni dei contadini del posto.
Il clima, va da sé, non era quello di oggi. L’influenza delle falde acquifere, il microclima presenta sulla zona del lago, la vegetazione fortemente influenzata da un’ecosistema autoctono e un’aria indubbiamente più salubre di quella attuale, determinavano dunque caratteristiche territoriali differenti rispetto a quelle odierne. Non deve destare stupore che oltre alla pesca e alla caccia di selvaggina l’altra attività preminente fosse quella della coltivazione di uve.
La raccolta delle stesse è tradizione secolare anche qui da noi. Dove prima vi era il lago Fucino tutt’attorno a esso si estendevano numerosi vigneti, anche di ottima qualità, che attribuivano alla Marsica il vanto di zona fertile tra le più produttive della regione. Col prosciugamento è andato tutto sparendo nei decenni a venire: la pesca, per ovvie ragioni, si è arrestata, l’attività di caccia prosegue tutt’ora (con una regolamentazione ben precisa) e quelle della raccolta di uve per quanto possa aver subito una brusca battuta d’arresto, prosegue a tutt’oggi.
“La vendemmia è una festa, non potrei definirla altrimenti”, spiega Lorenzo Savina, presidente della Cantina del Fucino. “Continuiamo a lavorare le uve dei nostri soci conferitori (sono quasi settanta) che ci portano il frutto della loro raccolta. E’ una tradizione che si rinnova di anno in anno e che rappresenta un retaggio straordinario della storia della Marsica”.
I numeri non sono più quelli di tempo. I vigneti diminuiscono e il trascorrere degli anni per i soci più anziani rappresenta l’inevitabile rinuncia al dedicarvisi con la stessa abnegazione che in gioventù. Tempus fugit. Sono rimasti in pochi ad avere le uve intorno a quelli che una volta erano i confini del lago Fucino.
Per la raccolta di quest’anno la Cantina del Fucino sarà aperta dal 12 ottobre. Una tre giorni che rappresenta un tuffo nel passato per riportare alla luce usi e costumi di un’epoca così apparentemente lontana. Eppure parliamo di poco più di un secolo fa, non di certo di tre o quattrocento anni addietro. Ecco perché la memoria è ancora fresca e perché si avverte la necessità di tenere vivo questo retaggio culturale. Perché non sia più solo un ricordo, ma una piacevole e duratura usanza.
Ai nostri soci mandiamo in anticipo le lettere di convocazione. Con un paio di giorni raccogliamo tutto. Chi vorrà seguire da vicino le fasi di questa tradizione potrà venirci a trovare, siamo aperti e non vediamo l’ora di farvi conoscere quest’antica usanza. Vi aspettiamo per un tuffo nel passato.
Per info e contatti:
Pagina Facebook ufficiale: Cantina del Fucino
Sito ufficiale: www.cantinadelfucino.it
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