Castellafiume. Il parroco vieta alla ditta di salire sul campanile per sistemare il ripetitore e il paese rimane senza internet e senza telefono. Una vicenda che va avanti da giorni quella che sta interessando la comunità di Castellafiume. Don Francesco Turrino, infatti, starebbe mettendo in ginocchio (stavolta in senso figurato) un intero territorio. Il personale tecnico della società WiTel, che eroga e cura il servizio di internet e telefonia nel Comune, non riesce ad accedere alla sommità del campanile per poter mettere mano al ripetitore attualmente fuori uso. Il sacerdote, infatti, unico detentore delle chiavi della torre, non fa passare i tecnici, creando in questo modo malumori e disagi. «Come amministrazione», afferma il sindaco Domenico Mariani, «abbiamo dato massima disponibilità e già pensato di spostare il ripetitore dal campanile al tetto del Comune, in totale forma gratuita, proprio per venire incontro alla cittadinanza».
Un disservizio che non trova soluzione perché il parroco si oppone strenuamente alla risoluzione del problema, sbarrando anche le porte della chiesa a chi solo è in grado di risolvere il disagio. La popolazione, quindi, in questi giorni sta subendo un forte disservizio visto che anche la linea Telecom è in tilt. «Sono consapevole della situazione di disagio che si sta creando nella mia comunità», afferma il primo cittadino, «il Comune però, da parte sua, sta ipotizzando di mettere a disposizione il tetto del municipio che dista solo 20 metri dal campanile della Chiesa, in modo da istallare il ripetitore in un altro luogo onde evitare che persista il disservizio». Il ripetitore è stato collocato sul campanile della Chiesa di Castellafiume a seguito di un contratto di locazione, stipulato, a suo tempo, tra il parroco precedente e l’azienda. «Per far ripartire il tutto», afferma il responsabile tecnico della società, Maurizio Di Cintio, «avremmo solo bisogno di riuscire a salire sul campanile e riaccendere, così, l’impianto: nulla di più semplice, se non fosse per il rifiuto opposto, per noi assolutamente immotivato, da parte del prete del paese che in più telefonate ci ha sempre dimostrato la sua volontà di non voler agevolare i nostri lavori di ripristino del servizio. Questa opposizione che dura da diversi giorni». «Il trasferimento in Comune non sarà un lavoro di un giorno, ovviamente», conclude Di Cintio, «delocalizzare un ripetitore non è un movimento facile e di imminente attuazione, ma noi non lasceremo che questo stato delle cose continui a creare disagio in paese».