Avezzano. “Riteniamo assolutamente oltraggioso e privo di ogni rispetto fondamentale dei diritti dell’uomo il gravissimo paragone esibito pubblicamente dal Consigliere della Regione Abruzzo, Simone Angelosante, tra la vicenda umana, per la quale siamo obbligati al più assoluto rispetto, della giovane cooperante Silvia Romano, liberata ieri dai suoi rapitori con una giusta e coerente iniziativa dello Stato Italiano, con il genocidio per la sola professione di fede religiosa perpetrato dal nazismo e dal fascismo nei confronti di cittadini europei di fede ebraica” hanno dichiarato il presidente dell’Anpi Marsica Giovanni D’Amico e il segretario Augusto Di Bastiano.
“Urge ricordare al Consigliere Angelosante che ben sei milioni di persone, per la loro appartenenza e religione, non hanno avuto la possibilitá di tornare nelle loro case e ai loro affetti, dopo la fine della guerra, perché fisicamente sterminate dal fascismo e dal nazismo” hanno continuato D’Amico e Di Bastiano.
“Se non si ha coscienza della totale drammaticità di quella Storia, sarebbe bene tacere, soprattutto per uomini che rappresentano le libere istituzioni della Repubblica Italiana, la cui Costituzione é irrevocabilmente democratica ed antifascista. Resta intatto per ciò il nostro umano entusiasmo per la liberazione di Silvia Romano e per la tutela assoluta delle sue libertà personali, ora che é tornata a vivere e vivrà in un Paese Libero: l’Italia” hanno concluso i due rappresentanti dell’Associazione nazionale partigiani italiani.