Avezzano. Arriva con il suo fare sornione, saluta il sindaco Di Pangrazio e i tanti arrivati al Comune di Avezzano per ascoltarlo. Poi si leva la giacca, si arrotola le maniche della camicia e inizia a fare il suo mestiere: difendere i lavoratori. Il segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini, è arrivato nella Marsica per toccare con mano la situazione del mondo del lavoro. La prima tappa del mini tour è stato un faccia a faccia con una delegazione di operai della Vesuvius che da tre settimane hanno occupato la loro azienda. Il segretario ha assicurato che interederà attraverso Castano per chiedere l’apertura di un tavolo sull’acciaio in Italia necessario per questa e altre aziende, dove poter andare a discutere poi la vertenza Vesuvius. Subito dopo Landini ha incontrato i delegati del direttivo provinciale della Fiom-Cgil. “Il jobs act è una bugia e se non c’è un aumento degli ammortizzatori sociali si arriverà a un periodo di licenziamenti collettivi”, ha spiegato Landini affiancato dai vertici della Fiom locale con a capo Alfredo Fegatelli, “il sindacato esiste se ha l’obiettivo di unire i lavoratori e non di metterli in competizione tra loro”. Landini ha portato insieme a Fegatelli l’esempio dei lavoratori della Sevel di Sulmona dove i lavoratori si sono ribellati al modello Marchionne. “Alla Fiat di Sulmona i lavoratori vessati dopo 6 anni di contratto da noi non firmato alla fine si sono ribellati e stanno cercando di modificare il modello Marchionne”, ha commentato Fegatelli, “se ci impegniamo possiamo modificare le questioni. Non è vero che lo sciopero non serve a niente. L’azienda è venuta a fare la trattativa con la Fiom dopo 48 ore di sciopero”. Al termine dell’appuntamento il segretario Fiom-Cgil si è spostato alla Fiamm dove si è tenuta l’assemblea degli operai.