San Benedetto dei Marsi. In merito ai lavori riguardanti le scuole comunali di San Benedetto, l’amministrazione comunale ha voluto replicare, con un comunicato stampa, alle dichiarazioni del consigliere di minoranza Fabrizio Cerasa. Queste le parole degli amministratori marruviani: “Leggiamo con stupore alcune dichiarazioni del consigliere di minoranza, Fabrizio Cerasa, in merito a dei lavori riguardanti le scuole comunali di San Benedetto ed esprimiamo solidarietà all’ufficio tecnico comunale che si è visto attaccato sulla stampa solo per aver svolto, nel pieno rispetto della legge, il proprio lavoro. Come ben saprete, pur avendo ereditato ben quattro anni di inspiegabile ritardo in merito alle procedure della ricostruzione post sisma 2009, possiamo oggi affermare che siamo riusciti a reperire quei fondi necessari per far svolgere un incarico tecnico necessario al fine di far pervenire i fondi destinati alla ricostruzione. Individuata la copertura finanziaria, l’ufficio tecnico comunale, mediante determina numero 38 del 3 marzo 2016, ha avviato la procedura di gara per l’affidamento dei servizi tecnici necessari alla dimostrazione della convenienza economica dell’intervento di sostituzione edilizia, ovvero dell’intervento di riparazione. Questo incarico, che ricordiamo è obbligatorio per legge, pur potendo essere affidato anche in via diretta, poichè sotto soglia, è stato affidato dall’attuale amministrazione dietro espletamento di una normale e regolare gara, cui sono stati invitati diversi tecnici. Questo non solo nel pieno rispetto dei principi di efficacia, efficienza ed economicità, ma anche e soprattutto in coerenza con la nostra politica di trasparenza ed etica civica. Pur essendo stati invitati diversi soggetti, a rispondere alla gara (che lo ricordiamo, non era obbligtoria) è stato un solo studio ingegneristico, che ha effettuato un ribasso economico del 30 per cento e un 30 per cento di riduzione sulle tempistiche di riconsegna dei lavori, ad aggiudicarsi le opere di detta progettazione. Il consigliere Cerasa, evidentemente più esperto di affidamenti diretti, che di gare, evidentemente non sapeva che bastava una sola offerta, purché idonea e conveniente all’ente. (articoli 55, comma 4 e 81, comma 3 del decreto legislativo 163/2006 e smi). Fa sorridere quindi questa amnesia, che di colpo, gli ha fatto dimenticare il suo ruolo di ex assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica, con inspiegabili vuoti di memoria, che hanno rimosso i numerosi incarichi affidati quando era lui amministratore, senza espletamento di gare. Come dimentica pure, che quando la legge le imponeva quelle gare, si è assistiti a clamorosi ribassi che di poco si sono allontanati dall’1 per cento! A questo punto una domanda sorge spontanea; dove si trovava all’epoca, il solerte consigliere a vigilare e tutelare le economie del proprio ente? Altro aspetto che non possiamo sottacere è il seguente. Da quanto avrebbe affermato il consigliere di minoranza, pare si legga di eventuali estensioni di incarichi conferiti ad una specifica società, la Thema srl. Ci spieghi dove lo ha letto! Nessun incarico, infatti, è mai stato conferito da questa amministrazione alla detta società, e le dette affermazioni, rasentano l’assurdo l’inverosimile ed il ridicolo. Con le menzogne, ci è stato insegnato, non si può andare da nessuna parte! Sarà che il vero motivo per il quale si sta cercando in ogni modo di sabotare la necessaria verifica sul plesso scolastico di via San Cipriano, è un altro?Sarà forse per difendere l’incarico di circa 200mila euro, affidato a fine maggio 2013, a soli quattro giorni dalle elezioni, dalla precedente amministrazione, di cui faceva parte? Perché il detto consigliere non ci chiarisce quanti tecnici all’epoca furono invitati e quanti hanno risposto alla gara? E soprattutto, avrà il coraggio di dire pubblicamente qual è stato il ribasso dell’aggiudicazione? Quale vantaggio economico ha avuto il Comune? Chissá se ricorda che tale incarico venne dato senza attenersi a precisi obblighi di legge, quale quello di verificare prima la convenienza economica della riparazione dell’edificio danneggiato e, solo in seguito a riscontro antieconomico, dimostrato da tecnici abilitati, a provvedere, in secondo momento, alla progettazione di un nuovo plesso scolastico? Evidentemente con le elezioni alle porte era più importante fare questo affidamento che provvedere alla necessità di fare le cose in regola. Per fortuna però i cittadini, in quelle elezioni, seppero decidere nonostante queste operazioni last minute. Siamo quindi qui oggi, a recuperare anni di ritardo ed a fare noi queste necessarie verifiche, che chi, prima di noi, avrebbe dovuto svolgere, nella piena e totale serenità, legalità e trasparenza. Siamo dunque, in attesa dell’esito dei risultati delle verifiche (previste entro fine maggio 2016), per capire quale destino spetta alle nostre strutture scolastiche e, solo in base ai detti accertamenti, si saprà se quegli edifici saranno recuperabili, parzialmente recuperabili o da demolire. Di sicuro possiamo affermare che al primo posto della scala valutativa verrà messa la sicurezza e l’incolumita’ degli utenti e non le futili polemiche di chi cerca solo visibilità. Chiarito questo importante aspetto, ci auguriamo vivamente di non trovarci difronte ad ipotesi di affidamenti ingiustificati che avrebbero potuto arrecare grave pregiudizio economico per l’Ente per lavori di progettazione di inutili plessi nuovi al solo fine di carpire qualche votarello in più! Di sicuro non permetteremo che saranno i cittadini a pagare. E non permetteremo che il vecchio modo di agire torni di moda nel nostro Comune. Non ci spaventano, quindi, le lettere che qualcuno continua ad inviare in Comune tentando di bloccare il normale iter previsto dalla legge, ed ancor meno, ci spaventeranno comunicati stampa inviati a giornali al solo fine propagandistico. Quando si è dal lato giusto, dal lato dell’onestà e della legalità non si ha paura di nulla. Non è tentando di mistificare regolari e dovute procedure o infangando la professionalità dei tecnici del nostro Comune, che si può speculare sull’onestà intellettuale dei cittadini ed a tentare di distogliere l’attenzione dalle proprie pessime operazioni”, hanno concluso gli amministratori comunali sambenedettesi.