Capistrello. L’amministrazione Ciciotti punta il dito contro l’opposizione: sfugge dalle sue responsabilità. Nei giorni scorsi, durante una seduta dell’assise comunale, i consiglieri sono stati chiamati a discutere il conferimento di una delega al sindaco, Franco Ciciotti, per una transazione che, avrebbe posto fine all’annosa questione della ristrutturazione dell’ex edificio scolastico di via Mazzarino, e al tempo stesso avrebbe permesso un risparmio per le casse comunali di oltre 250 mila euro. Durante il dibattito il capogruppo di minoranza, Francesco Piacente, che secondo quanto riferito dall’amministrazione durante una riunione precedente alla seduta di consiglio si era detto favorevole a questa operazione, insieme a tutto il gruppo consiliare di minoranza ha deciso di abbandonare l’aula.
“Abbiamo assistito ancora una volta a un atteggiamento irresponsabile e irriguardoso verso i cittadini e verso le istituzioni”, hanno spiegato dall’amministrazione comunale, “da parte di chi si erge a paladino della legalità, della trasparenza e del senso di responsabilità. I rappresentanti di minoranza sono scappati dal consiglio comunale, così come avvenuto molte volte in passato, perchè, pur consapevoli della bontà di certe scelte, vedasi transazione, e della negligenza avuta sul sinistro di cui sopra, preferiscono sottrarsi al dovere che qualunque amministratore ha: salvaguardare gli interessi dei cittadini e affrontare con il dovuto senso di responsabilità i problemi che quotidianamente si presentano”.
Durante la seduta del consiglio è stato votato anche un debito fuori bilancio. “Abbiamo votato un debito da riconoscere a causa di una sentenza del Tribunale di Avezzano con cui è stato condannato il Comune a risarcire un cittadino che, nell’inverno nel 2012, a causa di un incidente avuto nella piazza antistante il Comune, citò l’ente per non aver provveduto allo spargimento del sale”, hanno continuato gli amministratori, “una vicenda che avrà gravi ripercussioni sulle casse comunali. L’ex amministrazione Lusi, a causa di una “dimentincanza” o “distrazione” non chiamò in giudizio il terzo assicuratore e provvide alla nomina di un suo legale di fiducia. Morale della favola l’assicurazione risparmierà circa 60 mila euro per il sinistro e circa 3 mila euro per l’avvocato”.